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Il caso

Cellulari pagati e mai consegnati, commerciante rinviato a giudizio

Ora Giuseppe Palumbo deve rispondere di appropriazione indebita

L’ex negozio di oggetti tecnologici Cuor di Mela

L’ex negozio di oggetti tecnologici Cuor di Mela

Sono passati più di tre anni da quando i suoi clienti l’hanno denunciato, stufi di non ricevere i telefoni che si era fatto pagare in anticipo e non ha mai consegnato. Ieri Giuseppe Palumbo, commerciante classe 2001, è stato rinviato a giudizio dal Tribunale di Torino. Deve rispondere di appropriazione indebita e insolvenza fraudolenta.

Palumbo è il fondatore dell’ex negozio di oggetti tecnologici Cuor di Mela al centro commerciale Il Gialdo di Chieri. Era stata l’associazione Consumatori del Chierese, nell’inverno 2021, a raccogliere le prime segnalazioni sulle presunte inadempienze del commerciante. Diversi clienti si erano rivolti a lui per acquistare prodotti Apple. Segnalando che non erano immediatamente disponibili, proponeva di ordinarli, pagando in anticipo l’intero prezzo o un acconto. Poi, pochi mesi dopo, aveva chiuso il negozio e fatto sparire le sue tracce, senza mai consegnare la merce.

In altri casi, Palumbo si era fatto consegnare dei cellulari, promettendo che li avrebbe rivenduti o aggiustati. Invece, i proprietari non ne hanno più saputo niente, né hanno ricevuto rimborsi o spiegazioni. Viene contestata anche la mancata restituzione di due televisori Samsung noleggiati e mai restituiti e di una Fiat Tipo grigia noleggiata a Santena. Tre anni fa, anche i titolari della casa madre di Cuor di Mela, con sede a Milano, avevano preso le distanze dal negoziante chierese. «Ha utilizzato il marchio senza autorizzazione, anche noi siamo sue vittime» spiegavano Carolina Ognissanti e Livio Brachetti, amministratore e responsabile commerciale dell’azienda.

«Il mio assistito non aveva intenti truffaldini - scandisce la linea difensiva l’avvocato Federico Burzio, che assiste Palumbo -. Ci sono stati degli inadempimenti amministrativi, ma non ha commesso reati». Il processo inizierà il 25 ottobre. Quattro delle presunte vittime si sono costituite parte civile, sperando in un risarcimento.

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