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la mattanza di volvera

Il killer innamorato di Chiara ha fatto una strage (ma c'è il giallo del coltello sul divano)

Andrea Longo era ossessionato dalla ragazza, senza essere ricambiato. Ma l'arma del delitto era sul suo divano ore prima

A sinistra, Simone Sorrentino e Chiara Spatola. A destra, i carabinieri a Volvera

A sinistra, Simone Sorrentino e Chiara Spatola. A destra, i carabinieri a Volvera

Simone Sorrentino e Chiara Spatola erano appena rincasati. «Vado a prendere le piastrelle per la casa nuova, Simone mi raggiunge», aveva detto la ragazza alla madre Teresa. Tornati dalle compere in via XXIV Maggio, a Volvera, il loro vicino di casa Andrea Longo li ha assassinati, prendendoli alle spalle, per poi suicidarsi. Ma c’è un giallo: prima della strage, il killer ha chiamato il 118 per una crisi. Arrivati nella casa del 34enne, gli operatori avrebbero trovato il coltellaccio usato per la mattanza. L’arma, stando ad indiscrezioni, era ben visibile sul divano dell’assassino.

Il coltello sul divano
La strage di Volvera si è compiuta alle 20.45 quando Andrea Longo, 34 anni, ha ucciso Chiara Spatola, 29 anni, e Simone Sorrentino, 24. Longo da tempo si era innamorato di Chiara e avrebbe prima accoltellato il fidanzato, poi la ragazza. Fendenti inferti con un’arma dalla doppia lama. Poi, dopo averli uccisi e con i corpi dei due giovani nel cortile interno, Longo si è pugnalato mortalmente alla gola. I vicini hanno sentito i suoi gemiti e quando sono arrivati i soccorsi, il killer era ancora vivo. Ma prima, alle 16, l’uomo aveva chiamato il 118. Una crisi improvvisa, e quando gli operatori sono arrivati nell’alloggio avrebbero trovato il coltellaccio sul divano. Il 118 ha solo medicato Longo, senza portarlo via. Perché questa scelta, visto il soggetto? E perché gli operatori non hanno segnalato alle forze dell’ordine la presenza dell’arma, dati i precedenti penali del 34enne? Spetterà agli investigatori (in procura il fascicolo è affidato al pm Dionigi Tibone) fare chiarezza su questo aspetto.

Il paese sotto shock
La casa dove abitavano Simone Sorrentino e Chiara Spatola è al primo piano di quella che era una cascina, ristrutturata. La coppia affittava da una padrona, che è anche proprietaria dell’alloggio del vicino killer, Andrea Longo. I fidanzati lavoravano nella stessa ditta. Prima, Chiara era parrucchiera. Fuori dalla casa, ci sono le due auto della coppia: la Fiat 500 Abarth con la scritta “Simone” sulla fiancata sinistra e la Citroen C1 di Chiara. Simone Sorrentino veniva da Piossasco e ha due sorelle, Chiara, originaria di Rivalta, è figlia unica. Stavano per trasferirsi a Rivalta, in una casa nuova. Forse anche per scappare da quell’uomo, Andrea Longo, che si era invaghito di Chiara e alla fine ha commesso una strage. A Volvera, è un 25 aprile di lutto. «I tre corpi erano a terra, c’era sangue ovunque. Vivo qui da 53 anni e un fatto del genere non è mai successo. Qualche ora prima ho sentito l’ambulanza arrivare. Ma perché quel tizio non l’hanno portato via?», si domanda Luigi Lacalamita, residente. Un dramma che forse si sarebbe potuto evitare.

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