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Cultura & Territorio
26 Aprile 2025 - 12:30
Cosa trasforma una città in un faro di cultura? È la domanda che guida Moncalieri lungo il suo cammino verso una sfida ambiziosa: conquistare il titolo di Capitale italiana della Cultura per il 2028. Un percorso che non si limita a celebrare il patrimonio storico e artistico, ma punta anche a rafforzare il senso di identità e appartenenza della sua comunità.
Il primo passo ufficiale è stato compiuto lo scorso settembre, in occasione della presentazione del cartellone autunnale, quando l'amministrazione ha annunciato la candidatura. Da quel momento, l'entusiasmo si è tradotto in azioni concrete: è nato un comitato dedicato, con il Comune come primo socio ufficiale. Tuttavia, la rete di sostenitori si sta rapidamente ampliando, grazie all'interesse manifestato da imprese e associazioni locali, pronte a sostenere l'iniziativa con idee, risorse e impegno.
Tra i volti principali di questo progetto spicca l’assessora alla Cultura, Antonella Parigi, che ha creduto fin dall'inizio nella forza di questa candidatura, convincendo anche il sindaco Paolo Montagna a puntare su questa sfida. Il calendario è serrato: entro il 3 luglio Moncalieri dovrà formalizzare la propria candidatura, mentre il 25 settembre sarà la data limite per consegnare il dossier completo. Il momento decisivo arriverà il 18 dicembre, quando il Ministero della Cultura svelerà le dieci città finaliste.
Vincere non sarebbe solo un primato – Moncalieri diventerebbe la prima città piemontese a ottenere il titolo – ma rappresenterebbe anche un'opportunità concreta di crescita. In palio, infatti, c’è un contributo di un milione di euro da investire in progetti culturali, un volano capace di innescare nuove dinamiche economiche e turistiche in tutta la regione.
La strada è lunga e la competizione agguerrita, ma Moncalieri si presenta all'appuntamento con entusiasmo, determinazione e un patrimonio culturale che chiede solo di essere raccontato al Paese intero.
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