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IL CASO
10 Luglio 2025 - 14:40
A Poirino si è acceso lo scontro attorno alla chiusura della Casa delle Donne, spazio dedicato all’accoglienza e al supporto delle vittime di violenza di genere. La decisione dell’amministrazione comunale ha suscitato una forte reazione da parte del sindacato CGIL e della consigliera regionale Valentina Cera, che hanno parlato di grave mancanza di sensibilità istituzionale e di un arretramento nella lotta contro la violenza sulle donne.
La struttura, situata in via Indipendenza, ospitava una donna impegnata in un percorso di autonomia e reinserimento lavorativo. Il provvedimento di chiusura ha comportato per lei il ritorno in una casa protetta e l’interruzione di un tirocinio che rappresentava una concreta opportunità di riscatto. Secondo la CGIL di Torino, la giunta guidata dal sindaco Nicholas Padalino non avrebbe mostrato alcuna flessibilità, rifiutando perfino una breve proroga utile a concludere il percorso professionale intrapreso dalla donna. Il sindacato ha parlato di una scelta “inaudita”, sottolineando il danno umano e sociale causato da un’interruzione così brutale.
Il clima si è ulteriormente aggravato per via di presunte insinuazioni emerse riguardo al passato personale dell’ospite e all’utilizzo dei fondi pubblici destinati al suo sostegno. Per la CGIL si tratta di un comportamento lesivo e stigmatizzante, che finisce per alimentare la colpevolizzazione delle vittime e per delegittimare l’utilità degli strumenti di protezione.
La polemica ha varcato i confini comunali, approdando in Consiglio regionale. La consigliera Valentina Cera ha criticato duramente la chiusura, accusando le amministrazioni coinvolte di non investire adeguatamente nelle politiche di prevenzione e supporto. Ha ribadito l’importanza di garantire spazi sicuri e strutture adeguate per accompagnare le donne verso una vita libera dalla violenza.
Il sindaco Padalino, dal canto suo, ha difeso la decisione, spiegando che l’immobile non era conforme agli standard minimi richiesti per una casa rifugio, in quanto privo di doccia e uso abitativo. Ha anche riferito che il Comune ha proposto soluzioni alternative sia alla cooperativa che gestiva la struttura sia all’ospite, ma che queste opzioni non sarebbero state accettate. Il primo cittadino ha assicurato l’attivazione di uno sportello di ascolto psicologico e legale, e l’impegno a individuare una sede più idonea per una futura casa rifugio.
Nonostante le rassicurazioni, resta il malcontento per una chiusura che, secondo molti, lascia un vuoto tangibile sul territorio. La CGIL ha annunciato un presidio di protesta per venerdì 11 luglio, dalle 10 alle 12, davanti al municipio di Poirino. L’invito alla cittadinanza è a partecipare numerosi, per chiedere con forza che il Comune torni a investire in modo serio e concreto nella tutela delle donne vittime di violenza.
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