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18 Luglio 2025 - 14:15
Ponte Preti
Nonostante le promesse e i sorrisi bipartisan di inizio anno, il futuro del ponte Preti resta appeso a un’incognita: manca ancora la lista dei progetti ammessi al finanziamento. A denunciarlo sono Daniela Ruffino, deputata di Azione-Italia Viva, e Alberto Avetta, consigliere regionale del Pd, che hanno presentato interrogazioni rispettivamente alla Camera e in Consiglio regionale per chiedere chiarimenti al governo.
«Il Piemonte aspetta risposte chiare sulle risorse previste dal cosiddetto decreto Ponti», scrive Ruffino, ricordando come l’ultimo suo intervento in commissione risalga al 22 gennaio, in occasione di un question time sulla proroga del decreto. A suo dire, la mancanza di certezze mette a rischio più di 60 milioni di euro per le infrastrutture piemontesi, tra cui figura il ponte Preti, fondamentale per il collegamento tra il Canavese occidentale e Ivrea.
Anche Avetta esprime forte preoccupazione: «La mia interrogazione è di maggio e non ho ancora ricevuto risposte. L’assenza di una graduatoria ministeriale mette in difficoltà la Città metropolitana, che ha già anticipato fondi per le progettazioni». Il rischio, avverte, è che a settembre sia troppo tardi e si torni al solito rimpallo di responsabilità, come accaduto in passato.
L’ex provincia ha sollecitato la graduatoria e continua a investire fondi propri per non bloccare i progetti, ma senza l’ufficialità del finanziamento, è impossibile garantire i tempi. E con la scadenza della proroga fissata a fine anno, la mancanza di certezze mette in discussione la realizzazione dell’opera.
Il ponte Preti è considerato cruciale non solo per la mobilità locale ma anche per il traffico commerciale. La sua eventuale chiusura isolerebbe una parte significativa del Canavese, con ripercussioni economiche e sociali.
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