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l'incidente stradale

Investe con l'auto un bimbo di 7 anni: il piccolo è grave al Regina Margherita

Il fatto nel parcheggio del McDonald's. La donna alla guida della vettura: «Il bambino era solo, la madre era lontana da lui»

L’investimento nel parcheggio di via Venaria, davanti al McDonald's

L’investimento nel parcheggio di via Venaria, davanti al McDonald's

E’ ricoverato in ospedale a Torino, in condizioni gravi anche se per fortuna non in pericolo di vita, il bambino investito in un parcheggio ad Alpignano. Il piccolo, che ha solamente sette anni, si trova adesso nell’ospedale Regina Margherita, ricoverato nel reparto di Chirurgia con una lacerazione del cuoio capelluto, suturata in sala operatoria. A investirlo, una signora di origine marocchina, che era alla guida di una Mercedes Classe E. Tutto è successo in un attimo, quando nel parcheggio di via Venaria 18, davanti al fast-food McDonald’s e al Caffé 10 e lode, la donna alla guida della Mercedes ha tentato la svolta a sinistra con la macchina e ha centrato in pieno il bimbo, che in quel momento non era accompagnato dalla madre, la quale si trovava qualche metro più lontano.

L’automobilista, non appena si è resa conto di quello che era successo, è immediatamente scesa dalla sua vettura per prestare i primi soccorsi al bambino. E ha chiamato anche il 118, con l’ambulanza che è intervenuta e ha trasportato il piccolo da Alpignano a Torino, presso l’ospedale Regina Margherita. Come detto, il bambino non rischia la vita, ma la sua prognosi è comunque riservata. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo radiomobile di Rivoli, che ora indagano su quanto accaduto. Sconvolta e ancora sotto shock per l’accaduto, la donna alla guida della Mercedes racconta: «Ho fatto la svolta con l’auto in un punto del parcheggio che era molto buio, dove non c’è nemmeno la segnaletica stradale. Il bambino era solo, la madre era a una cinquantina di metri da lui. Stava giocando a terra, cercando di scavare delle buche. Mi prendo le mie responsabilità - conclude la donna - e sono costantemente in contatto con la famiglia del bambino, spero si rimetta al più presto».

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