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Bussoleno attende la caserma dei carabinieri da 30 anni

Il presidio venne chiuso nel 1995. Oggi il Comune ha individuato area e fondi, ma lo Stato non ha ancora dato risposta

Bussoleno attende la caserma dei carabinieri da 30 anni

Sono passati trent’anni dalla chiusura della caserma dei carabinieri di Bussoleno, ma la questione è ancora aperta. Il presidio venne soppresso nel 1995, dopo lo sfratto dalla sede in affitto in via Trattenero. In attesa di nuovi spazi, la stazione venne accorpata in modo provvisorio al comando di Susa. Una soluzione temporanea che si è trasformata in una mancanza cronica.

Nel tempo, più amministrazioni hanno sollecitato una risposta da parte di Roma, senza ottenere risultati concreti. Oggi il Comune ha già un progetto pronto, un’area individuata e parte delle risorse economiche disponibili, grazie ai fondi derivanti dalle opere di accompagnamento della Torino-Lione. L’obiettivo è realizzare una nuova caserma nell’area accanto al PalaConti, facilmente accessibile dalle due statali che attraversano il paese.

Bussoleno, con circa 5700 abitanti, è un nodo ferroviario importante e crocevia della bassa Val di Susa. Negli ultimi anni, anche in seguito a episodi di spaccio e microcriminalità, è emersa con forza la necessità di un presidio fisso dell’Arma. Il rischio è che l’assenza prolungata delle forze dell’ordine sul posto indebolisca il controllo del territorio. «Ridateci la caserma, la aspettiamo da trent'anni: la presenza dei carabinieri a Bussoleno è fondamentale oggi più che mai per garantire la sicurezza e il controllo del nostro territorio», ha dichiarato la sindaca Antonella Zoggia.

Mentre lo Stato ribadisce l’importanza della sicurezza in Val Susa, soprattutto in relazione alla questione No Tav, il Comune di Bussoleno resta senza caserma.

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