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Il caso

Cuccioli senza pedigree e microchip: sequestrati 12 cani nel torinese

Una denuncia per frode. Ora la Procura di Ivrea dovrà fare luce su tutta la filiera: da dove arrivano davvero quegli animali, e quanti altri ne siano stati venduti

Cuccioli senza pedigree e microchip: sequestrati 12 cani nel torinese

Scarmagno (Torino). Dal sito agli annunci, poi i controlli, fino al sequestro. Tutto è cominciato con un clic. Un annuncio comparso online, l’offerta di cuccioli — apparentemente Labrador Retriever — in vendita da parte di un allevatore di Scarmagno, nel Canavese. Un dettaglio però ha attirato l’attenzione del Nucleo Carabinieri Forestale di Settimo Vittone: nessuna traccia del pedigree. Né indicazioni sulla tracciabilità degli animali.  A quel punto scatta il sopralluogo, insieme ai veterinari dell’ASL TO4. Trovano dodici cani, tutti in condizioni di salute buone, ma senza i documenti richiesti per essere ceduti come animali di razza. Scatta il sequestro preventivo. Il proprietario, 27 anni, è stato denunciato per frode nell’esercizio del commercio: secondo l’accusa, vendeva cuccioli dichiarandoli Labrador, ma senza poterlo dimostrare. Ora la Procura di Ivrea dovrà fare luce su tutta la filiera: da dove arrivano davvero quegli animali, e quanti altri ne siano stati venduti. Nel frattempo, i cani restano sotto custodia. E quella che sembrava una normale inserzione online si è trasformata in un’indagine giudiziaria.

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