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il caso

Un rapporto orale prima delle torture: cosa c'è dietro i fatti di Halloween

Aperta un'inchiesta in procura: la baby-gang è stata denunciata. E tra gli episodi c'è la "bomba" di Capodanno

Due dei membri della baby-gang di Moncalieri

Due dei membri della baby-gang di Moncalieri

Un rapporto orale che si sarebbe consumato a poche ore dalle torture, tra la vittima dei fatti, il 15enne seviziato ad Halloween a Torino, e uno dei suoi “aguzzini”. E’ quanto emerge dalle ultime ricostruzioni dell’incubo vissuto dal minorenne di Moncalieri che ha subìto le torture tra il 31 ottobre e il 1° novembre. I ragazzini che la “notte delle streghe” hanno sequestrato il 15enne, per poi abbandonarlo a Porta Nuova, sono stati identificati e denunciati dai carabinieri. Le accuse: sequestro e violenza privata. Ma c’è di più: i responsabili hanno precedenti per danneggiamento e atti vandalici e gli investigatori hanno sequestrato i cellulari. La ragazza della gang, dopo i fatti, ha anche raccontato di essere stata stuprata. Versione che non ha trovato conferme.

Le torture e le indagini
La denuncia ai carabinieri di Moncalieri è stata presentata il 1° novembre dalla mamma del 15enne. Subito dopo Halloween. Ieri, gli atti sono arrivati alla procura dei minori guidata da Emma Avezzù. I fascicoli sono a cura delle pm Vitina Pinto e Virginia Pecoriello. E i militari hanno impiegato poche ore a rintracciare i responsabili. Il ragazzino era stato adescato a Moncalieri e portato a Torino. Una volta arrivato in corso Casale, in un alloggio, la seconda casa di un membro della baby-gang, il 15enne sarebbe stato chiuso in bagno, gli sarebbero stati rasati i capelli, poi sarebbe stata spenta una sigaretta sulla sua caviglia e poi sarebbe stato costretto a entrare nelle acque della Dora. Infine, l’abbandono a Porta Nuova, con il 15enne che ha potuto riavere il telefono e contattare la madre. Anche la madre della vittima è stata interrogata e si sta predisponendo l'ascolto del 15enne, in un ambiente protetto, con l'ausilio di uno psicologo.

Il rapporto orale
Le torture della notte di Halloween, proseguite ancora il giorno successivo, non sarebbero però l’unico episodio che ha coinvolto il 15enne, che ha un disturbo dell’attenzione e un’incapacità di valutazione delle conseguenze dei suoi gesti, ma non ha mai ricevuto diagnosi di disabilità. Il ragazzino, infatti, pochi giorni prima sarebbe già «stato coinvolto da uno dei membri della baby-gang, il quale l’avrebbe costretto a subìre un rapporto orale». Questo avrebbe raccontato la mamma ai carabinieri. E lo stesso membro della gang avrebbe, tra i suoi precedenti, anche il pestaggio di un rider a Moncalieri e altri atti di devastazione nella scuola che frequenta. Ma l’episodio più eclatante che ha visto come protagonisti i piccoli criminali risale al Capodanno scorso. Quando una bomba è stata fatta esplodere a Nichelino, in piazza Rossa. Un’esplosione che aveva fatto scalpore, durante i festeggiamenti per San Silvestro. I responsabili delle torture, dunque, sono parecchio noti alle forze dell’ordine, e hanno precedenti per danneggiamento e atti vandalici.

Minacce di morte
Minacciati di morte sul web. Una shit-storm, ovvero una tempesta di insulti e parolacce, condivise e ricondivise dai coetanei della zona della vittima. E pure una spedizione punitiva (fallita) a Moncalieri sotto casa di uno degli aguzzini. Dove avrebbe partecipato anche il 15enne coinvolto come vittima. Dopo i fatti di Halloween, i membri della baby-gang sono stati presi a male parole sul web, in particolare sui loro profili Instagram. «Siete dei ratti», «La pagherete per quello che avete fatto a quel ragazzo», «Siete dei topi di m..., avete il destino segnato». Sono solo alcuni dei messaggi che sono stati scritti sul web. La vittima i suoi “aguzzini” li conosceva da tempo; avevano frequentato le stesse scuole medie. E, secondo fonti attendibili, i tre ragazzi il giorno dopo i fatti erano seduti allo stesso tavolino di un bar.

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