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Acquistare farmaci on line per i P.M. di Milano è reato

E' di questi giorni la notizia di oltre 20 comunicazioni di reato, solo sulla P.cia di Torino, con relativa attuazione dell'art. 161 C.P.P. , a persone indagate per violazione degli art. 55 e 147 del Dlgs 219/2006.
In sostanza un numero imprecisato di cittadini italiani è stato raggiunto dal procedimento per aver acquistato su siti internet esteri dei farmaci; ed in particolare, almeno per alcuni, farmaci legati alla cura delle disfunzioni erettili (Viagra, Cialis etc.)
Ora si consideri che, almeno nel caso che direttamente conosco, l' acquisto effettuato su uno dei siti maggiormente pubblicizzati online, riguarda ben 10 (dieci) pillole di Cialis generico.
Tuttavia, essendo stata la spedizione bloccata dalla dogana milanese, indipendentemente dalla quantità - palesemente per impiego personale - la procura ha ravvisato violazione dei citati articoli.
Ma cosa recita il disposto?
Art. 55 - autorizzazione all'importazione di medicinali
Art. 147 - sanzioni penali.

...andate, e leggetene tutti: http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/06219dl.htm

Premesso che chicchessia sarebbe in grado di individuare l'assoluta buona fede nell' azione di acquisto di tali "ridicole" quantità di farmaci, si valuti che la sanzione prevista per questa violazione è l'arresto da sei mesi ad un anno e con l'ammenda da diecimila a centomila euro.

Quindi, la cosa è molto, molto seria!
Aldilà della necessità degli indagati di avvalersi del patrocinio di un buon avvocato con relativa parcella, c'e' da auspicare che i Sig.ri Giudici Milanesi, tanto attenti ed impegnati in ben più significative "questioni", abbiano il buon senso e capacità di discernimento per interpretare adeguatamente la norma, senza "crocifiggere", ma archiviando senza indugio i casi dei malcapitati ingenuotti e/o inesperti navigatori del web, curiosi o desiderosi di nuove ravvivate fiammate sessuali.

Marina Del Lago

 
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