Se fino a qualche settimana fa il riscontro dei timori sulla vaccinazione con AstraZeneca arrivava dalle quotidiane rinunce registrate dalle Asl, con picchi del 75%, ora sono le prenotazioni di sessantenni e settantenni ora ad accendere un spia d’allarme. Basse, troppo basse secondo la Regione che, ieri pomeriggio, contava appena 190mila adesioni su una popolazione di circa 558mila persone nel primo caso e 263mila nel secondo su 450mila cittadini. Meno di un terzo, dunque, tra gli “over 60” mentre nei primi giorni dall’apertura delle iscrizioni si registrava un diverso entusiasmo, evidentemente scemato nelle settimane scorse. Complice, forse, anche la sospensione delle consegne di Johnson&Johnson, molti potrebbero aver preferito prendere altro tempo nella speranza di trovarsi in coda per una dose di Pfizer o Moderna. Per questo da piazza Castello lanciano un appello a collegarsi alla piattaforma www.ilpiemontetivaccina.it per aderire alla campagna.
A CASA ALTRI 20MILA Nel giorno in cui il Piemonte sfiora il traguardo del completamento sulle prime dosi agli ultraottantenni trasportabili - «completati in provincia mentre a Torino si dovrà aspettare domani come confermano dalla Regione - restano da raggiungere a domicilio almeno altri 20mila “fragili”, ultraottantenni e disabili che vedono ancora crescere i numeri a fronte di scorte per cui anche la programmazione ha dovuto essere rivista per difetto. Nelle ultime settimane, infatti, si sarebbero aggiunte altre 13mila richieste. «Dobbiamo accelerare sulle categorie più deboli - ha sottolineato il governatore Alberto Cirio -. Ci stiamo concentrando sulle categorie degli estremamente vulnerabili e dei non trasportabili che rappresentano una necessità operativa logistica più importante perché sono persone che devono essere raggiunte a casa». Ma, oltre al nodo da sciogliere delle dosi consumate al 91,6% e in attesa di essere rifornite in queste ore con oltre 100mila fiale, resta quello del personale a disposizione delle Asl per organizzare le inoculazioni a domicilio. Troppo pochi i medici e gli infermieri inviati da Roma, annunciati dal precedente commissario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri. Ieri, però, sono stati 10.041 le persone estremamente vulnerabili raggiunte dalla profilassi contro il Covid a fronte di 21.481 vaccinati in un giorno.
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«SCORTE IN ARRIVO» Un rallentamento rispetto ai numeri della scorsa settimana che è stato imposto dai numeri risicati delle scorte. Le dosi complessive di vaccino a disposizione sono poco più di 110mila ma già dalle prossime ore il Piemonte dovrebbe poter contare su nuove dotazioni. Almeno 28.900 dosi di vaccino Moderna, consegnato nelle scorse ore, altre 30mila marchiate AstraZeneca il cui arrivo è previsto entro giovedì e un scorta decisamente più importante di Pfizer: 110mila vaccini in più che saranno consegnati tra oggi e domani alle Asl.
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