Sono 5.700 gli infermieri e le Oss in trincea contro il Covid negli ospedali Piemontesi che rischiano di perdere il posto di lavoro a fine anno. Per circa 3.500 di loro i contratti termineranno a giugno e soltanto 1.137 hanno i requisiti per poter essere stabilizzati ma nulla è certo. Un bel problema in vista di un probabile ritorno del virus e per la promessa fatta dalla Regione di tagliare le interminabili liste di attesa negli ospedali. «Cirio ha annunciato di voler tagliare le liste d’attesa in Piemonte, ma se non stabilizza tutte queste persone è impossibile». A lanciare l’allarme sono i sindacati di categoria, Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl, Nursing Up, Fials Confsal e Fsi-Usae, che hanno annunciato una grande manifestazione domani alle 9 davanti al Consiglio Regionale. Il governatore, nelle scorse settimane, aveva spiegato di voler stanziare 50 milioni per recuperare gli esami e screening oncologici saltati o rinviati a causa della pandemia. «Se si assumessero tutti e 5.700 precari saremmo ancora in carenza di organico, la spesa prevista per prorogare i contratti è di 58 milioni, soltanto lo 0.1% del bilancio regionale che è di 9 miliardi - sottolinea Massimo Esposto, segretario Cgil Fp -, il 30 giugno scadranno i contratti e noi abbiamo chiesto una proroga almeno fino a dicembre, sperando nella stabilizzazione a dicembre con la finanziaria». «Considerando che gli infermieri sono introvabili, in autunno potremo trovarci nelle stesse situazione degli anni passati, senza assunzioni saremo impantanati» evidenzia Alessandro Bertania, Fp Cisl Piemonte. «Il Decreto Calabria - ha spiegato Antonio Di Capua Uil Fpl - consente aumentarlo del 10%, permettendo di bypassare i limiti imposti a livello nazionale. Si tratta quindi di un problema di volontà politica. Siamo preoccupati per la tenuta complessiva del sistema sanitario». L’obiettivo è anche quello di prorogare i contratti in scadenza a giugno. «Chiediamo la proroga del contratto fino al 31 dicembre per i 3.500 infermieri. Per farlo servono 45 milioni» Claudio Delli Carri del Nursing Up. C’è poi il tema del personale No Vax. «A breve sarà obbligatoria la quarta dose e prevediamo la sospensione di altri mille infermieri già sospesi, la Regione ha risparmiato così tanti soldi che ha deciso di non reinvestire - sottolinea Daniele Badinu della Fials Confsal -. Durante la pandemia ci hanno chiamato angeli ed eroi: molti di noi non ci sono più, molti hanno preso il Covid e si portano dietro ancora i segni».
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