L’INTERVISTA. Laura Brioschi: «Ho lottato contro la bulimia e finalmente mi sento bella»

È una delle modelle plus size italiane più conosciute a livello internazionale, ha partecipato al reality “Bikini Island”, a “Ciao Darwin” e ha persino solcato il red carpet del Cinema di Venezia. Lei è Laura Brioschi, nata nel paesino di Pietra Ligure, che dopo un’adolescenza in lotta con il peso ha raggiunto obiettivi importanti. Ha raggiunto i 50mila follower su Instagram, ha disegnato una capsule di costumi, in uscita a marzo, è stata la ragazza copertina e madrina del calendario “Beautiful Curvy” 2016 e ha creato il blog “Love curvy”.

Laura, lei è una delle modelle italiane più conosciute a livello internazionale nel mondo della moda curvy. Ma quando è iniziato tutto?

«Era l’autunno del 2008 e non avevo mai pensato di fare questo lavoro. Primo perché vivevo nel paesino di Pietra Ligure, dove fare la modella non è la prima cosa a cui una ragazza mira, secondo perché la mia struttura non è mai stata né esile né longilinea. Il gruppo Miroglio ha, però, rappresentato la mia fortuna. Ogni anno, infatti, l’azienda organizzava un casting alla ricerca di giovani conformate. Tra le 800 presenti sono stata scelta io, inizialmente per sfilare in azienda, ma, due mesi più tardi per calcare la passerella della “Milano Fashion Week” per Elena Mirò».

Che tipo di adolescenza ha vissuto?

«Sono stata una bambina piuttosto desiderosa di cibo e la prima dieta fai da te l’ho sperimentata a undici anni. A sedici ero una ragazzina carina anche se in lotta con il peso. A diciannove ho iniziato a fare la modella per taglie forti e non è sempre stato facile. A ventuno ho scoperto la bulimia, a causa dello stress di non riuscire a essere più magra dei canoni richiesti».

Come ha reagito?

«Scoprirne i danni collaterali mi ha fatto smettere, ma è stata dura. Nel 2013 ho cominciato un percorso di dieta. Grazie ai dieci chili persi ho raggiunto i tanto sognati 104 centimetri di bacino, utili per lavorare con alcune aziende curvy italiane. La felicità, però, è un’altra cosa. Dopo pochi mesi, stanca di quel regime alimentare e con la sensazione di vedere un corpo un po’ vuoto, ho ripreso circa venti chili. Ci è voluto tempo per trovare un equilibrio, ma ho preso coscienza di me e ho cominciato a sentirmi meglio. Ho persino iniziato a mettere abiti aderenti con cui mi vedevo, finalmente, bella. Questa è stata una soddisfazione immensa».

Come mai diffondere il pensiero curvy è diventato il suo obiettivo?

«Desidero trasmettere alle ragazze che mi seguono la voglia di giocare con i vestiti che, a sua volta, diventa la voglia di mettersi in gioco con se stesse e non farsi prendere dalla depressione di essere fuori dai canoni».

Che soddisfazione è stata raggiungere i 50mila follower su Instagram?

«Grandissima. Questo vuol dire che sono diventata davvero blogger e influencer».

Ci spiega il suo motto “migliorati, ma impara ad apprezzarti, amati, #curvyisnotacrime”?

«È importante per me per ricordare che non bisogna sentirsi in colpa a causa di qualche chilo in più».