Un viaggio fra l’arte antica, a partire dal XVI secolo, fino ad arrivare alle moderne opere del Novecento. Attraverso dipinti, sculture, oggetti di pregio elevatissimo che fanno della GalleriaArcutiFineArt, di via della Rocca 37/F, un mini museo tutto da scoprire. E sarebbe bello farlo davvero, se solo oggi non ci fossero i vincoli dettati dalla pandemia, soprattutto, viste le acquisizioni pesanti che negli ultimi mesi “arredano” le sue pareti e fortemente volute dal fondatore, il romano, trapiantato a Torino, Gianluca Arcuti. Opere senza tempo rimaste “al buio”, proprio alla vigilia di importanti esposizioni ma, come per fortuna sta accadendo anche a tutti gli allestimenti in città compresi quelli di Contemporary, il viaggio si può intraprendere on line. Basta collegarsi alla pagina web www.arcutifineart.com e iniziare il percorso fra le sue meraviglie che lascerà a bocca aperta quanti pensavano di potere ammirare certi dipinti solo nei musei. In via della Rocca fa bella mostra mostra di sé il “Narciso alla fonte, la ninfa Eco e Amore”, di Giovanni Andrea de Ferrari, il quale tanto ricorda il Narciso di Caravaggio atteso al Castello di Rivoli in queste settimane ma, anch’esso rinviato a data da destinarsi. Un quadro davvero unico per quanti amano la pittura del XVII secolo. Dello stesso periodo, anche, il “Cupido omaggia Venere” di Giacinto Geminiani o Giminiani e di Abraham Brueghel in grado di lasciare a bocca aperta. Per gli oggetti è il XVIII secolo il più affascinante con la scatola di tartaruga e oro di Giuseppe Sarao datata 1730-1740, o un’acquasantiera in rame dorato e sbalzato con diaspro, corallo e madreperla del primo ‘700. Si scopre davvero un museo in pochi metri quadrati di via della Rocca, la via delle gallerie per eccellenza. Sempre della Galleria Arcuti uno dei pezzi più interessanti esposti in occasione di Flashback, si tratta di “Un Giullare” di Giovan Battista Quadrone, un dipinto del 1871 molto importante nella storia dell’arte poiché è il primo dell’autore in cui compaiono dei cani, soggetti poi divenuti portanti nella pittura dell’artista di Mondovì. In passato il quadro fu esposto alla Gam e alla Fondazione Accorsi Ometto. E sempre nel museo di via Po è in mostra (on line) in queste settimane - per l’esposizione sull’Ottocento e Novecento - “Piazza San Carlo” realizzato da Carlo Bossoli nel 1857, un meraviglioso dipinto 22 per 33 che rispecchia tutto il fascino sabaudo e che apparteneva, non a caso, a una delle dinastie più importanti della città. «Un’acquisizione di cui ancora non mi rendo conto - spiega Gianluca Arcuti - un quadro di prestigio per la città che spero possa tornare presto in mostra dal vivo».
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