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Cowgirl contro i “cattivi” soldati sabaudi

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Che effetto fa, per una volta, essere dalla parte dei cattivi? Quando si parla di Unità d’Italia e di Risorgimento siamo abituati a sentire la versione ufficiale, che vede Torino e la casa reale dei Savoia decisive per far nascere il Paese in cui viviamo, i cosiddetti “buoni” della storia che sono riusciti nella loro preziosa missione. Da qualche giorno a noleggio su numerose piattaforme è visibile un piccolo ma interessante film di genere, un western al femminile ambientato nel 1860 e in cui questa visione è completamente ribaltata. Si intitola “Il mio corpo vi seppellirà” e lo ha diretto il siciliano Giovanni La Pàrola, con un cast ricco di volti noti tra cui Margareth Madé, lanciata da Tornatore con “Bàaria”, e Guido Caprino, già apprezzato nel ruolo di Pietro Bosco nella fiction “1992”, cui è affidato il ruolo del personaggio più perfido, dotato di un fortissimo accento torinese. Le truppe piemontesi sono spietate e per far contento il re Vittorio Emanuele II giungono al sud a fare giustizia, espropriando la cittadinanza locale dei terreni ed esigendo pagamenti insostenibili: chi si oppone viene dichiarato brigante e combattuto duramente. «Uno dei tanti motivi per cui mi sono calato in questa storia è stata per la tenace resistenza che i briganti hanno opposto all’occupazione sabauda, nonché lo stupore nel conoscere le figure delle brigantesse: donne crude e selvagge, come la terra del Regno delle Due Sicilie di fine Ottocento che ricorda per molti aspetti la frontiera americana raccontata nei film western», spiega il regista. A ll ’alba dell’Italia unita (di cui proprio in questi giorni, il 17 marzo, si sono festeggiati i 160 anni), un gruppo di agguerrite pistolere si impegna nella richiesta di un riscatto dopo aver rapito la figlia di un importante Barone, attirando però ancora di più l’o dio d el l’esercito piemontese. “Il mio corpo vi seppellirà” è un oggetto insolito nel cinema italiano, crudo e sanguinolento, girato con cura e professionalità. Nessuna speranza di redenzione, stavolta, per i Savoia e i loro soldati: per vedere un’al - tra versione della storia bisognerà attendere la fiction intitolata alla casa reale che non sarà pronta, però, prima del 2022.
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