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19 Agosto 2021 - 08:30
Balleranno accompagnati dal suono live di Ori Lichtik, lo faranno il 3 settembre dal palco del Carignano e con la loro danza sensuale, il cui movimento sembra provenire dal luogo più profondo dell’anima, Sharon Eyal e Gai Behar daranno vita al terzo capitolo della loro trilogia dell’amore. È affidata alla L-e-v- Dance Company di Israele e al loro “Chapter 3. The Brutal Journey Of The Heart” l’inaugurazione del Torinodanza Festival 2021.
Grandi interpreti internazionali dunque, per l’apertura di una rassegna che riannoda i fili di una narrazione in parte sospesa nella passata stagione, causa Covid. «La scelta dello scorso anno è stata quella di rimandare i grandi spettacoli stranieri e chiedere agli stessi artisti di essere presenti, per testimoniare una partecipazione che contribuisse a mantenere vivo il Festival nella sua dimensione internazionale - spiega il direttore artistico Anna Cremonini -. Molti nomi ritornano nell’edizione 2021 che diventa dunque la ripresa di di un flusso di visioni che per noi non si è mai interrotto».
Una dimensione internazionale testimoniata dai paesi di provenienza degli artisti: oltre a Israele, Belgio, Canada, Corea, Francia, Germania, Grecia, India, Italia, Regno Unito, Stati Uniti. Sono 14 i titoli proposti nei due mesi di programmazione della rassegna (si concluderà il 29 ottobre prossimo), di cui 9 prime nazionali, per un totale di 35 rappresentazioni. I nomi che si succederanno sui palchi del Carignano, delle Fonderie Limone di Moncalieri, della Lavanderia a Vapore di Collegno e della Casa del Teatro Ragazzi e Giovani sono quelli di Hofesh Shechter, Dimitris Papaioannou, Alessandra Ferri e Carsten Jung, Honji Wang e Sébastien Ramirez, David Raymond e Tiffany Tregarthen, Peeping Tom, Aurélien Bory e Shantala Shivalingappa, Akram Khan, Anne Teresa de Keersmaeker Silvia Gribaudi, Annamaria Ajmone, Marco D’Agostin e Michele Di Stefano.
Da segnalare, tra gli altri, uno spettacolo che rende omaggio alla storia di Torinodanza. Protagonista sarà una étoile internazionale, Alessandra Ferri, che ripropone al Carignano, a distanza di 23 anni esatti, la ricostruzione di “L’Heure Exquise”, ispirato a Giorni Felici di Samuel Beckett, un brano prodotto nel 1998 proprio nell’ambito di questo festival nell’edizione curata da Maurice Béjart che ne firmò anche la coreografia e la regia. Non mancherà anche un titolo per bambini “Chotto Xenos” di Abramo Khan che andrà in scena alla Casa del Teatro Ragazzi. La rassegna si chiuderà con un evento particolare: il ritorno in scena di Anne Teresa De Keersmaeker, interprete di The Goldberg Variations, musica di Bach eseguita dal vivo dal pianista Pavel Kolesnikov.
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