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L’invasione del Torino Fringe Festival per risvegliare ogni angolo della città

Torino Fringe Festival

È lo Spazio/Tempo (Space&Time) il tema della IX edizione del Torino Fringe Festival. Un evento che, dopo il torpore inevitabilmente causato dalla pandemia, è pronto a invadere, risvegliare la città in ogni suo angolo e coinvolgere il suo pubblico. Dal 2 al 12 settembre, spettacoli, performances artistiche dal vivo, conferenze nell’ambito del progetto Fringe in Rete si sparpaglieranno in tutte le Circoscrizioni. Dal giardino dell’Hiroshima Mon Amour a quello de l’Arteficio, dal nuovo Spazio Kairòs di via Mottalciata alla Scuola Holden, dal Q77 al Planetario Infini.To all’ Arena della Casa de Teatro Ragazzi, senza dimenticare le prestigiose location dei Musei Civici e il Museo Nazionale del Cinema. Un cartellone di artisti di livello nazionale e internazionale, che spazia dalla commedia ai linguaggi più contemporanei e visual e che arriva a ogni tipo di pubblico. Un programma selezionato accuratamente da ben sei direttori artistici, che è solo un assaggio di quello che sarà il vero ritorno “in pompa magna” nel 2022, quando il festival verrà programmato come in origine, nel mese di maggio e festeggerà i suoi primi 10 anni. Quest’anno tornerà anche la parata a tema musicale, in collaborazione con Somewhere, che con il suo bus animerà per due sabati - il 4 e l’11 settembre - i luoghi simbolo di Torino, dal centro alle periferie. In cartellone, infine, due appuntamenti a Lanzo e Poirino, che aprono il festival alla provincia. «Vogliamo che il pubblico inciampi nello spettacolo dal vivo - ha commentato Cecilia Bozzolini, la presidente del Torino Fringe Festival -. Il programma è stato rimodulato pensando al pubblico ma anche a tutti gli artisti e alle compagnie che avevamo selezionato e che così andranno in scena ugualmente». L’obiettivo del Torino Fringe Festival è dunque reinventare, immaginare, esplorare lo spazio/tempo, entrando in contatto con la trasformazione della città, in virtù del fatto che il lavoro delle arti performative può cambiare il tessuto sociale, urbano, storico e relazionale di un centro urbano. «La performance dal vivo è il cardine attorno al quale viene creata l’iniziativa - spiega ancora la presidente -, sfruttando appieno tutti gli strumenti offerti dai diversi settori culturali. Il punto di forza è la capacità di convogliare diverse discipline artistiche in un unico obiettivo comune: valorizzare la performance live, utilizzando la multidisciplinarietà come strumento per parlare a pubblici diversi».

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