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Virginia Raffaele: «Il mio primo bacio? Sul bruco mela»

virginia raffaele

Il 24 febbraio 2022 sarà ricordato dai torinesi come il Virginia Raffaele day. Il giorno del grande ritorno da protagonista di una delle comiche italiane più amate. Un pieno di spontanea genialità la sua, pronta a inondare con “Samusà” il palcoscenico del Teatro Colosseo, appunto, da giovedì prossimo (fino a domenica 27). La stessa sera in cui l’attrice romana farà il suo debutto su Amazon nella seconda stagione di “LOL: chi ride è fuori”, condotta da Fedez supportato da Frank Matano. E, i presupposti per un pieno di risate ci sono tutti, come ha affermato qualche giorno fa la stessa Raffaele durante la presentazione del programma: «Solo un masochista può partecipare a “LOL”. E, se sono contenta di non avere trovato Lillo, quel cretino di Michele Foresta (Mago Forest, ndr) mi ha messo in grande difficoltà. Anche Maria (Di Biase, ndr) è stata un incubo trasformato in realtà. Appena guardo Maria, rido, senza offesa. Il mago, lo odio. Mi fa ridere anche quando è fermo». La stessa cosa che, con molta probabilità succederà agli altri nove malcapitati nella casa dove chi ride esce. Chi vince, invece, se ne andrà con 100.000 euro in tasca. Potranno ridere a crepapelle, invece, gli spettatori in sala al Colosseo di fronte alle peripezie con cui Virginia Raffaele ha deciso di raccontare in “Samusà” la sua infanzia trascorsa nel luna park della sua famiglia.

«Sono nata e cresciuta dentro un luna park, facevo i compiti sulla nave pirata, cenavo caricando i fucili, il primo bacio l’ho dato dietro il bruco mela. Poi il parco ha chiuso, le giostre sono scappate e adesso sono ovunque: le attrazioni sono io e siete voi. Tutto quello che siamo diventati stupisce quanto un giro sulle montagne russe e confonde più di una passeggiata tra gli specchi deformanti». Scritto assieme a Giovanni Todescan, Francesco Freyrie, Daniele Prato, diretto da Federico Tiezzi, “Samusà” arriva a sette anni da “Performance” e a sei dal suo primo Festival di Sanremo (nel 2019 l’altro) dove incantò il pubblico che ancora non la conosceva con la sua comicità senza freni, senza limiti grazie a una predisposizione naturale oltre che per l’ironia, per le imitazioni e i travestimenti. Un animale da palcoscenico che come tale ha bisogno di tempi e riflessioni per ricaricare l’universo della sua creatività pronta, oggi, a ricominciare a fare ridere l’Italia. E Dio solo sa quanto ce ne sia bisogno.

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