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La donna della domenica di Fruttero e Lucentini festeggia mezzo secolo

la donna della domenica

Sono passati cinquant’anni ma per molti ancora “La donna della domenica” è il primo titolo che viene in mente quando si pensa a un film girato a Torino: questa sera alle 21,15 al CineVillaggio che l’associazione Piemonte Movie ha allestito a Villar Perosa è in programma una nuova proiezione del film di Luigi Comencini, musicato da Ennio Morricone, interpretato da Marcello Mastroianni, Jacqueline Bisset e dal compianto Jean-Louis Trintignant. Ingresso 5 €.

Attenzione: il mezzo secolo è passato non dall’uscita del film (datato 1975) ma dall’uscita del romanzo giallo da cui è tratto, uno dei tanti capolavori usciti dalle penne dei torinesi Carlo Fruttero e Franco Lucentini, che nel 1979 ne scrissero un seguito, “A che punto è la notte”, che divenne anch’esso un film, diretto da Nanni Loy e pensato per la tv, ma sempre con Mastroianni nei panni del commissario, ispirato a un vero poliziotto attivo a Torino in quegli anni, Giuseppe Montesano, molto noto in città. «Io però non lo conoscevo - ricordava Mastroianni nelle interviste - ed ero un po’ imbarazzato di fronte a tutti i giornalisti che mi dicevano che gli assomigliavo. Del film mi piaceva l’idea che si raccontasse un’altra Torino, la Torino della borghesia, la Torino segreta delle ville in collina e dei vizi inconfessabili, la Torino che vede però le signore della buona società andare senza problemi al mercato delle pulci mescolate con tutti gli altri. Sono sensazioni che si possono vivere soltanto qui».

La storia la conoscono (quasi) tutti: il commissario Santamaria, un romano in forza presso la Questura di Torino, viene incaricato di indagare sull’uccisione dell’equivoco architetto Garrone. La presunta arma del delitto e alcune circostanze lo inducono a sospettare di un’affascinante signora della ricca borghesia da cui il poliziotto si sente immediatamente attratto, e di un amico di lei legato da amicizia particolare con Lello, un impiegato comunale. Le indagini si fermano per l’intricarsi degli indizi e per le raccomandazioni dei superiori che temono di suscitare un vespaio. Ma la serie dei delitti non è finita...

Tanti i luoghi immortalati nel film e facilmente riconoscibili anche quasi mezzo secolo dopo: in primis il mercato del Balon, al centro di alcuni momenti fondamentali della trama, altre scene sono tra via XX Settembre e via Barbaroux e in piazza Palazzo di Città. La villa di Anna Carla Dosio alla Crocetta è Villa Nasi, mentre quella di Massimo Campi in collina è in zona Mongreno.

Prima dell’inizio del film, sono in programma alcune letture a cura degli attori di Cantiere Senza Sensi, e due interventi di Marco Pautasso, vicedirettore del Salone del Libro, e del giornalista Fabrizio Dividi.

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