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Artem Tkachuk: «Io, tra Rosi e Volonté. Così posso imparare a diventare un grande»

artem tkachuk

Francesco Rosi ieri avrebbe compiuto 100 anni e il Museo Nazionale del Cinema per festeggiarlo ha scelto una strada innovativa e promettente: affidare a testimonial molti amati dal pubblico più giovane il compito di fare da “ponte” tra i suoi film, che hanno fatto la storia, e chi deve ancora conoscerli, chi potrebbe scoprirli trovando nel passato una chiave per leggere il proprio presente.

Tra loro anche Artem Tkachuk, giovane divo nato in Ucraina ma cresciuto a Napoli, città natale di Rosi, volto notissimo del piccolo schermo grazie alla fiction Rai, ora Netflix, “Mare fuori” ma già nel grande cinema con “La paranza dei bambini” e di recente con “Nostalgia” di Mario Martone.

«Ho scoperto il cinema di Rosi grazie ai film che ha girato con il mio idolo, Gian Maria Volonté: il primo che ho amato è stato “Lucky Luciano”, bellissimo», confida l’attore. «Sono onorato di far parte di questa mostra, ringrazio il museo e Carolina Rosi, figlia del Maestro, per avermi voluto. Se vuoi diventare grande devi imparare dai grandi e non riesco a immaginare nessuno di più grande di Rosi e Volonté: quando ero alle prime armi imparavo solo da lui».

L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con la Film Commission campana e vede coinvolti molti talent di quel territorio come The Jackal e Marco D’Amore, Francesco Di Leva e Valeria Parrella. Ad Artem è stato affidato il compito di presentare ai più giovani “Uomini contro” del 1970.

«Un film che fa aprire gli occhi alle persone», commenta parlando di un lavoro che racconta l’atrocità e l’assurdità della guerra. «Mi ha colpito molto il lavaggio del cervello che veniva fatto ai soldati per convincerli ad andare a morire per la bandiera, è brutto quando scopriamo come la Chiesa o lo Stato a volte cerchino di manipolarci».

“Uomini contro” per l’attore nato in Ucraina è un potente messaggio contro la guerra: «Possiamo chiederci perché accadono queste cose, ma secondo me per cambiare il mondo dobbiamo prima cambiare noi stessi, la nostra visione. I giovani oggi pensano solo ai telefoni e ai social, sono continuamente distratti: Rosi per noi deve essere un esempio».

Questa sera alle 20,45 al Cinema Massimo verrà presentato il cortometraggio “Rosi about Eboli”, documentario inedito girato dai registi svedesi Björn Blixt e Peter Englesson, allora giovanissimi studenti di cinema, che mostra il dietro le quinte del film “Cristo si è fermato a Eboli”: la proiezione, a ingresso gratuito, sarà introdotta da un incontro con i due autori moderato da Boris Sollazzo. A seguire la proiezione del documentario “Il cineasta e il labirinto” di Roberto Andò.

La mostra resterà visibile fino al 17 aprile 2023 al piano di accoglienza della Mole Antonelliana, a ingresso gratuito.

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