Prima vendere e poi acquistare, è stata sempre questa la politica del club di via Arcivescovado. E, a maggior ragione con gli effetti di una pandemia tutt’altro che debellata, il presidente Cairo sta continuando sulla strada tracciata da anni. Fa un certo effetto, però, vedere il Toro in piena zona retrocessione: è capitato per due anni stagioni consecutive, con i granata che sono riusciti a salvarsi in extremis, e si sta ripetendo. Questa volta il riferimento è la classifica degli investimenti fatti fin qui dalle varie società di A. Certo, siamo soltanto ad inizio mercato, ma d’altra parte mancano appena 32 giorni all’inizio del campionato, sette in meno per la squadra di Juric che già nel weekend di Ferragosto sarà impegnata nel turno preliminare di coppa Italia. Per il momento, il club di via Arcivescovado ha fatto registrare un -1.2 milioni: è stata la cifra necessaria per acquistare il giovanissimo Warming, prelevato lo scorso 9 luglio dal Lyngby. È stato il secondo acquisto dell’estate, ma per Berisha, sbarcato sotto la Mole in prestito con obbligo di riscatto, non era stato speso nulla. A Cairo vanno riconosciuti i milioni spesi a gennaio, con gli acquisti di Mandragora (da riscattare a giugno 2022 con diritto, a 14 milioni, o con obbligo, a 9) e Sanabria (10 i milioni messi sul piatto tra parte fissa e bonus), eppure in queste prime settimane di calciomercato estivo 2021 è fermo al palo, considerato anche che i vari prestiti dell’anno scorso (Bonazzoli, Gojak e Murru) sono stati rispediti al mittente. E, alle spalle del Toro, ci sono soltanto tre squadre: l’Udinese, che ancora non ha speso nulla; la Salernitana e l’Empoli, due delle tre neopromosse che hanno speso rispettivamente 200 e 500mila euro. Il Milan è inavvicinabile con gli oltre 50 milioni già investiti, ma la Fiorentina (28) è seconda e il Bologna (23) è quarto, squadre che fino a pochi mesi fa si giocavano la permanenza in serie A proprio con i granata. Un altro motivo di contestazione contro il presidente Cairo, “beccato” anche in Val Gardena durante il ritiro della squadra. Nel frattempo, Juric ha bisogno di rinforzi: Messias e Pjaca sono i nomi più caldi, ma non si prevedono affondi. Prima, bisogna incassare.
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