l'editoriale
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09 Settembre 2021 - 07:00
Strana materia il calcio: l’Italia nelle sfide contro la Bulgaria e la Svizzera ha costruito almeno 5-6 occasioni nette a partita raccogliendo la miseria di un gol e 3 punti. Con la Lituania, stesso numero di palle sotto porta, ma tutte reti e brutti pensieri cancellati per un 5-0 senza storia, anche grazie al pari della Svizzera in Irlanda, che aiuta. Dieci minuti per prendere le misure e permettere a Verbickas di giustificare la sua presenza in campo, anche se Donnarumma non trema. Poi basta una mezza accelerazione per metterla in discesa e respirare: il regalo della difesa Lituana è evidente, così come la determinazione di Kean che non si fa pregare per trasformarlo nel vantaggio. E passano tre soli giri d’orologio per il raddoppio, confezionato da Raspadori che si muove bene al limite e calcia, trovando il fianco di Utkas a rendere imparabile il suo sinistro. Manca tanto, ma è già finita anche se l’Italia fa bene a non accontentarsi, per sistemare la differenza reti e per ringraziare il pubblico. Segna ancora Raspadori, questa volta senza nessun tocco avversario anche se la respinta corta di Setkus è un cioccolatino solo da scartare. E lo imita Kean al termine di una bella imbucata di Bernardeschi, un’intesa che fa felice pure Max Allegri. Come a dire che se Mancini cercava una prima punta, ora ne ha due giovani (tre con Scamacca) pronte per proporsi all’occorrenza. Ci riprovano Raspadori e Bernardeschi senza esito, ma tanto basta per trasformare la ripresa in amichevole mascherata da partita ufficiale. Il ct pesca a piene mani dalla panchina dando soddisfazione a Sirigu e minuti a chi come Calabria, Scamacca e Castrovilli ha bisogno di farsi notare pensando che in vista di Qatar 2022 manca ancora più di un anno. Arriva il pokerissimo con un traversone sbagliato e per questo perfetto, giusto premio per la costanza di Giovanni Di Lorenzo. Tanto basta per chiudere bene questa prima parentesi azzurra della stagione e pensare con ottimismo allo spareggio con la Svizzera a novembre.
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