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02 Dicembre 2021 - 08:38
Il tecnico granata Ivan Juric
Domani il Torino festeggerà i 115 anni dalla fondazione, Ivan Juric sa benissimo qual è il modo migliore per festeggiare. «Ci teniamo molto, vogliamo i tre punti» commenta il tecnico alla vigilia della sfida contro l’Empoli. E, per l’occasione, i granata indosseranno una maglia speciale: il toro rampante come simbolo, il colletto a V, la scritta “La nostra è leggenda” nella schiena, i sette scudetti e le cinque coppe Italia nell’etichetta interna. Inoltre, Bremer e compagni avranno anche il lutto al braccio: onoreranno così la memoria di Stefano Borla, il cinquantenne ex preparatore dei portieri nelle giovanili granata tragicamente scomparso lunedì scorso dopo tre giorni di agonia per un incidente stradale. Inoltre, il club di via Arcivescovado è attivo nella promozione della raccolta fondi aperta per aiutare la famiglia di Borla, la compagna Laura e la piccola Beatrice.
Juric, partiamo da Belotti: quando tornerà? «Mi spiace per perché stava dando segnali importanti, starà fuori per un lungo periodo ma spero che il suo rientro sia un po’ prima di metà febbraio. Ma è un giocatore come gli altri, la gente va avanti lo stesso: non penso assolutamente a un cambio di modulo, al suo posto ci sarà Sanabria»
E per il mercato, invece, cambia qualcosa? «Il punto si fa in estate, a me la finestra di gennaio non piace: ho tanti giocatori che stanno migliorando, vedremo se ci sarà qualcuno che possa farci fare un salto ma credo che si farà poco. E per l’attaccante valuteremo»
Gli altri infortunati come stanno? «Djidji ha un piccolo infortunio, starà fuori e poi si vede quanto ci impiega. Buongiorno e Singo si sono allenati e sono a posto, Mandragora prosegue con il suo percorso, Ansaldi non lo so»
Che Empoli si aspetta? «Giocano veramente bene, è una società che sa lavorare e tutti i punti fatti sono meritati. Contro la Fiorentina hanno fatto una bellissima partita, rischiano molto ed interpretano un calcio moderno sia in casa che in trasferta. Sarà molto difficile, noi dobbiamo continuare sulla nostra strada: serve una prestazione importante per vincere. Noi siamo in crescita, anche dopo la prestazione di Roma ero soddisfatto perché abbiamo mandato segnali importanti»
Ha superato i cinque mesi al Toro, qual è il suo bilancio? «Stiamo ponendo le basi per fare: abbiamo compiuto i primi passi, ma su tante cose siamo a livelli bassi. Il calcio è andato avanti, in Italia c’è chi comincia a lavorare in un’ottica diversa e anche noi possiamo farlo con giusta umiltà e con le giuste capacità. Questa squadra merita rispetto per come si allena, anche chi ha giocato poco non sbaglia un allenamento. Quando sono arrivato io, l’ambiente era un po’ depresso, ma vedo positività e voglia di cambiare l’andazzo».
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