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Juve, urna pericolosa. Dal Psg all’Atletico: ecco chi può pescare

SORTEGGIO CHAMPIONS

Se avesse usato ancora i social network - «roba da giovani», ha detto di recente Massimiliano Allegri - avrebbe usato il suo proverbiale “Fiuuuuu”. Sì, perché inaspettatamente, la Juventus grazie alla vittoria di mercoledì sera sugli svedesi del Malmoe e al contemporaneo pareggio del Chelsea campione in carica sul terreno dello Zenit (3-3 il finale), si è ritrovata prima in classifica nel Girone H. Un bel iniezione di fiducia in previsione del sorteggio del ottavi di finale di Champions in programma lunedì prossimo a Nyon. I bianconeri, va ricordato, nonostante la roboante sconfitta - 4-0 il finale a Stamford Bridge - patita a Londra contro il Chelsea, si sono ritrovati così a essere teste di serie. Una posizione privilegiata, visto che non incrocerà corazzate del calibro di Real Madrid, Liverpool, Bayern Monaco e Manchester City, senza dimenticare il Manchester United del grande ex Cristiano Ronaldo. I pericoli più grossi sono rappresentati dal Paris Saint Germain di Messi, Mbappè e Neymar, sulla carta fortissimo ma che deve ancora diventare squadra per esprimere tutto il proprio potenziale a disposizione. Poi c’è anche il sempre temibile Atletico Madrid del Cholo Simeone e del pistolero Suarez. Gli altri nomi paiono essere più alla portata: Sporting, Benfica e Salisburgo, ma anche Lione e Porto, gli ultimi due anni in Champions, avevano fatto tirare un sospiro di sollievo ma poi sappiamo tutti come è andata a finire.

Intanto Allegri, dopo la Champions, era già sintonizzato sul campionato: «Ci aspetta una partita difficile e servirà una prestazione completamente diversa per battere il Venezia - ha spiegato al termine della sfida con gli svedesi del Malmoe -. Loro giocano bene e ti allungano. Inoltre giocheremo in un campo 3 metri più stretto. Servirà una partita ordinata perché avremo bisogno dei tre punti. Per Venezia vedremo se recupererà McKennie (ieri ha lavorato parzialmente in gruppo il texano, ndr), ma credo di no. Non credo che altri recupereranno».

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