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Morata e Cuadrado: la Juve a Bologna vince nella nebbia

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«L’aumento di capitale serve per dare stabilità ai conti della squadra, non è un’operazione che ci proietta sul mercato con colpi di teatro. Scordiamoci quest’aspetto. La società è stata colpita da due anni di Covid, siamo impegnati in quello che è il rilancio. E a fare ciò che il conto economico ci permetterà di fare». Parola di Maurizio Arrivabene che spegne ogni illusione, ma in compenso la Juve riaccende in campo speranze.

In fondo, aspettando di vedere quello che succederà in Milan-Napoli, non è che quelle davanti alla squadra di Allegri galoppino e prima di chiudere il girone d’andata c’è ancora spazio per pensare alla rimonta, almeno quella che varrà la prossima Champions League. Un primo tassello è arrivato al Dall’Ara, con una partita mai in discussione. Anzi, Bernardeschi ci ha messo solo cinque minuti a fendere la nebbia bolognese con un’idea illuminante per Morata che non si è fatto pregare.

Il vantaggio arrivato così presto ha rasserenato la Juve e spento la squadra di Mihajlovic, capace di un’unica spettacolare reazione con Svanberg, ma in generale con idee troppo confuse per pensare di poter fare male. McKennie e poi Bonucci nella ripresa hanno disinnescato un paio di pericoli dalle parti di Szczesny prima che un colpo da fenomeno di Cuadrado a metà ripresa facesse passare i titoli di coda. Anche perché, dopo si è visto talmente poco, che è stato meglio così.

In soldoni significa tenere il passo della Roma e viaggiare a soli sei punti dall’Atalanta. E Leonardo Bonucci a fine gara riassume così le sensazioni che accompagnano questa fine d’anno: «Dobbiamo guardare solo a noi stessi, quando giochiamo con questo atteggiamento escono questi risultati. Adesso non possiamo perdere terreno e ogni vittoria è importante. Questo atteggiamento lo abbiamo avuto in altre partite, purtroppo però è stato a fasi alterne. Ma quando veniamo a fare risultati del genere su questi campi devono restare solo le sensazioni positive. Morata? Deve capire e sapere che la squadra e la società sono con lui».

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