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04 Febbraio 2022 - 09:06
Ci sono ancora speranze di vedere Andrea Belotti in maglia granata anche dopo giugno? «Devono sempre esserci, questo è sicuro - la risposta firmata Davide Vagnati - anche perché il Gallo ha fatto la storia qui: vedremo cosa succederà, ma anche lui dovrà pensarci più di una volta a lasciare il Toro». Se ne riparlerà più avanti, anche se non ne sono stati fatti passi in avanti per il prolungamento di un contratto che scadrà tra qualche mese, e intanto si aspetta che torni a disposizione: «Ha avuto un brutto infortunio muscolare per il quale la situazione può cambiare di giorno in giorno, ma credo che dalla prossima settimana sarà parzialmente in gruppo - spiega il direttore tecnico granata sul percorso riabilitativo di Belotti - e speriamo che stia bene: in questi giorni di allenamenti al Filadelfia l’ho visto sereno, è in ripresa».
Il Toro, intanto, si prepara per la trasferta di Udine di domenica pomeriggio con la zona Europa che non è così distante: «Ma è inopportuno parlare di obiettivi, è sbagliato fare proclami - ci tiene subito a precisare Vagnati - perché io non dimentico le sofferenze delle ultime due stagioni: la scorsa estate abbiamo fatto un investimento importante su Juric perché è tra i migliori sulla piazza, siamo sulla buona strada ma dobbiamo ancora crescere e migliorare».
Quella di ieri è stata la serata dedicata ai nuovi acquisti, ai volti nuovi prelevati durante il mercato di gennaio: «Siamo vicini umanamente e professionalmente a Fares, i tre ragazzi hanno il fuoco dentro ed è proprio ciò di cui avevamo bisogno - dice Vagnati su Pellegri, Ricci e Seck - e anche se dovessero aver bisogno di un po’ di tempo per adattarsi, speriamo che possano essere determinanti già in questa stagione». «Sto meglio e mi sto allenando bene, so che i metodi di Juric mi possono aiutare. Abbiamo un bel rapporto, lui fu il primo a darmi fiducia»: si presenta così Pietro Pellegri, il classe 2001 che andrà a rinforzare un reparto offensivo che conta già Sanabria, Belotti e Zaza. «In una squadra con tanti giovani è più facile integrarsi, il progetto è valido e c’è tanta gente di prospettiva - ha aggiunto la punta, prelevata in prestito con diritto di riscatto dal Monaco dopo la parentesi al Milan - e sono convinto che sia stata la scelta giusta. Ho realizzato il sogno di giocare in serie A, ora voglio affermarmi, conquistare la Nazionale e raggiungere gli obiettivi con il Toro». È stato poi il turno di Samuele Ricci, alla prima esperienza lontano da Empoli: «Uscire dalla zona di comfort può aiutare nella crescita di un ragazzo, ho scelto il Toro perché la trattativa è stata rapida e mi hanno voluto fortemente» spiega il centrocampista acquistato a titolo definitivo per circa otto milioni di euro. Fino a pochi giorni fa si allenava con la Nazionale maggiore di Roberto Mancini: «Non sono stati allenamenti molto intensi, ma è stata una cosa bellissima e ho avuto l’occasione di giocare con campioni, con giocatori top». Infine Demba Seck, sbarcato all’ultimo giorno di mercato: «Sono partito dalla serie D e sono in serie A, è un sogno: ho accettato la chiamata del Toro in meno di un secondo, sono bravo nell’uno contro uno e mi piace giocare sulla trequarti ma davanti al portiere sbaglio ancora troppo». Sugli idoli, invece: «Guardo tanto calcio, osservo attentamente cosa fanno Haaland e Mbappé» i modelli del senegalese classe 2001.
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