I magistrati sono partiti da quello che in questo momento viene definito “l’anello debole”. Ovvero da quel Paulo Dybala che ha appena rotto i rapporti con la Juventus e che potrebbe avere meno ritrosie a parlare di contratti e di accordi finiti al centro di un’inchiesta della procura sulle plusvalenze che nel dicembre scorso ha investito il club bianconero. Questa, almeno è la teoria che circola a Palazzo di Giustizia, ma la convocazione negli uffici giudiziari del fuoriclasse come primo testimone, potrebbe avere anche altre motivazioni. Dunque, l’accusa di falso in bilancio per la società si è arricchita in questi giorni di un nuovo capitolo. Inizia con Paulo Dybala, interrogato per treore, la sfilata dei calciatori juventini o ex bianconeri in procura e il prossimo potrebbe essere Cristiano Ronaldo, anche se la sua convocazione presenterebbe qualche difficoltà di tipo tecnico-logistico. Dopo le perquisizioni di due giorni fa negli studi di legali e di commercialisti ai quali si appoggiano i top player della società bianconera, ieri i magistrati hanno deciso di dare il via a una serie di audizioni. Nel mirino del procuratore aggiunto MarcoGianoglio e dei sostituti CiroSantoriello e MarioBendoni ci sono gli accordi siglati nel marzo 2020, quando la Juve annunciò l’intesa trovata con i giocatori e lo staff tecnico della prima squadra per la rinuncia delle mensilità di marzo, aprile, maggio e giugno in piena prima ondata della pandemia Covid. In quell’occasione venne specificato che qualora le competizioni sportive della stagione in corso fossero poi riprese, sarebbero stati rinegoziati eventuali integrazioni dei compensi. Integrazioni che, secondo i magistrati, non sarebbero state depositate presso gli organi competenti. E avrebbero in tal modo falsato il bilancio. Nel registro degli indagati sono iscritti i nomi di Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici, Marco Giovanni Re, Stefano Bertola, Stefano Cerrato, Cesare Giuseppe Pino Gabasio e la stessa Juventus Football club Spa. Nei loro confronti sono ipotizzati, a vario titolo, i reati di falso in bilancio, falsa fatturazione, e violazione della normativa sulla responsabilità delle società. Ora la Guardia di Finanza, su indicazione dei pubblici ministeri, ha recuperato documenti negli studi di avvocati di Torino, Roma e Milano, accendendo un faro sulla «manovra stipendi» per le stagioni 2019-20 e 2020-21. E adesso si attendono chiarimenti anche dai giocatori protagonisti di quelle scritture private.
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