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Da Ola Aina a Pellegri: i granata sotto esame

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Ivan Juric, al termine della sfida di domenica sera contro il Milan, ha detto di non pensare alla prossima stagione, ma soltanto a questo finale di campionato. «Per ora non mi interessa, voglio soltanto chiudere bene e continuare a migliorare» il suo commento quando mancano ancora sette giornate da disputare da qui alla fine del campionato. Eppure, è inevitabile che già adesso si inizino a fare le valutazioni in vista di quella che sarà la stagione 2022/2023, quando il Toro dovrà cominciare ad aumentare le ambizioni, alzare l’asticella per provare a puntare a qualificarsi per un posto in Europa. Di conseguenza, prima ancora che pensare agli eventuali acquisti, Ivan Juric vuole valutare chi già ha all’interno della propria rosa.

RIECCO AINA Il laterale nigeriano era stato bacchettato dallo stesso Juric. «Da quando è tornato dalla coppa d’Africa non si è più allenato come prima» diceva qualche settimana a proposito dell’ex Chelsea, il quale in tutto il 2022 ha disputato appena 27 minuti. E risalgono proprio alla sfida contro il Milan, quando l’esterno ha preso il posto di Singo a metà ripresa. È stato rigettato nella mischia e ha contribuito al prezioso pareggio contro la capolista, ora proverà a meritarsi più spazio. Un po’ come sta facendo Izzo, che nonostante la panchina iniziale contro il Milan ha scalato nuovamente le gerarchie. Il napoletano ha sfruttato l’infortunio di Djidji per riprendersi il posto, lasciato a Zima soltanto domenica scorsa. E per il futuro, il classe 1992 si candida per tornare protagonista. Un altro osservato speciale sarà Pellegri, al momento fermo ai box per un piccolo intervento alla mano che però non preoccupa: l’attaccante è in prestito dal Monaco, da lui ci si aspettano guizzi interessanti per un’eventuale conferma

ULTIMI IN LISTA Per altri, invece, il discorso è rimasto quello di qualche mese fa: giocatori che erano fuori dai radar di Ivan Juric e che lo sono tutt’ora. Come Simone Zaza, che tra infortuni e scelte tecniche non si vede quasi più. Si cercherà una sistemazione anche per Warming, ancora troppo acerbo per il calcio italiano nonostante il tecnico intraveda un potenziale nel giovane danese. Sarebbe dovuto andare in prestito già a gennaio, ma ha preferito giocarsi le sue carte in granata: la cessione è rimandata solo di qualche mese.

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