l'editoriale
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24 Maggio 2022 - 08:59
Juventus Women batte Juventus maschile 3-0. La stagione appena conclusa ha registrato il trionfo della squadra allenata da Joe Montemurro, che alla sua prima esperienza in bianconero ha conquistato il triplete nazionale, mentre il suo collega Massimiliano Allegri, al ritorno in un ambiente che già conosceva, si è dovuto rassegnare a non vincere alcunché. Anche sul fronte internazionale le donne hanno fatto meglio, con una storica qualificazione ai quarti di finale di Champions League e l’uscita di scena solo contro il Lione, dopo averlo battuto a Torino. Le francesi sabato sera si sono imposte all’Allianz Stadium nell’atto conclusivo, superando per 3-1 le detentrici del Barcellona. Altra cocente delusione per gli uomini, con l’eliminazione negli ottavi.
Montemurro, ex Arsenal, ha avuto la capacità di creare un gruppo che è forte tecnicamente, ma che è soprattutto unito e che mentalmente non si abbatte mai di fronte alle difficoltà. E di problemi ne ha avuti parecchi per aggiudicarsi, in rimonta contro la Roma, la Coppa Italia, che è andata a fare compagnia alla Supercoppa e allo scudetto. È il decimo trofeo nei cinque anni di storia juventina. Allo Stadio Paolo Mazza di Ferrara le giallorosse sono passate in vantaggio al 22° con Andressa su rigore e hanno sfiorato il raddoppio nel primo tempo con Giugliano e nella ripresa con Serturini e Haavi. Decisivo il penalty, procurato all’80° da Bonfantini e realizzato da Girelli, che ha provocato anche l’espulsione di Di Guglielmo. All’84° Gama, complice una deviazione decisiva di un difensore, ha insaccato il gol del successo, prima dell’errore di Haug, che ha mancato il pareggio nel recupero. «Se devo dare sinceramente un voto alla mia squadra - afferma Montemurro - è sei e mezzo, non di più. Abbiamo sbagliato molto, nel primo tempo, e non voglio usare la scusa della stanchezza perché, se vuoi essere di un certo livello, devi giocare meglio. Ma. questa squadra non molla mai, sa vincere, anche in partite in cui non riusciamo a fare il nostro calcio. Io sono emozionato, sono al club per cui tifavo da bambino; le ragazze hanno lavorato in un modo nuovo, e la loro reazione mi ha fatto capire che saremmo potuti andare molto lontano». Alla 44ª gara dell’annata, è andata bene così. «Questa vittoria è gioia pura - commenta la capitana Sara Gama - . Ho segnato nel momento più importante, ma l’aspetto principale è stato riprendere la partita. Le finali sono fatte di episodi, volevamo chiuderla nei minuti regolamentari e l’abbiamo fatto. Mancava solo il triplete e da capitana è un vero onore averlo centrato. L’avevamo ottenuto anche a Brescia, ma qui siamo all’alba di una nuova era, con il professionismo».
Euforica anche Barbara Bonansea: «Volevamo raggiungere qualcosa che non avevamo ancora fatto e ci siamo riuscite. Sono contentissima per noi e per tutti i tifosi, che ci sostengono sempre. La nostra forza è avere tutte le giocatrici capaci di fare la differenza. Bonfantini è entrata, ha preso il rigore e ha rimontato la partita». Lisa Boattin è stata designata migliore atleta e migliore difensore del campionato. Ha anche segnato sei reti. «È stata una stagione speciale, lunga e intensa - spiega - e abbiamo confermato di essere un gruppo che ci crede fino alla fine. Oltre a essere compagne, siamo amiche e dentro di noi abbiamo un non so che che ci fare qualcosa in più».
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