l'editoriale
Cerca
07 Giugno 2022 - 08:10
Foto: YouTube
L’Italia che vuole innamorarsi delle promesse ha trovato un nuovo idolo, con il sorriso di Willy Gnonto, che a novembre compirà diciannove anni e questa sera sarà titolare nel tridente d’attacco contro l’Ungheria.
Una gran bella storia quella di Degnand Wilfried Gnonto, nato nel 2003 a Baveno, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, da una famiglia come tante: Noel, operaio e Chantal, cameriera, sono arrivati dalla Costa d’Avorio per cercare un futuro migliore per loro e per il figlio. Vivevano in una casa di proprietà della parrocchia (oggi sono andati in Svizzera con il figlio), mentre Willy frequentava l’oratorio e intanto strabiliava a scuola. Poi, l’Inter, dove è arrivato da bambino e dove ha fatto tutta la trafila delle giovanili, giocando anche nelle nazionali di categoria. Quando c’è stato però da fare il salto nei grandi, Gnonto - chiamato «il classicista del gol» per i suoi studi al liceo classico - ha fatto una scelta controcorrente: anziché fare la riserva delle riserve nell’Inter, magari elemosinando qualche comparsata in Coppa Italia o andando in prestito nelle ruvide categorie inferiori, è emigrato in Svizzera. In due stagioni allo Zurigo è diventato un idolo dei tifosi, aiutando la squadra a vincere lo scudetto. «Devo tutto ai miei genitori - ha raccontato - mi sono stati vicini anche quando ho deciso di trasferirmi in Svizzera per giocare di più». Mancini lo ha chiamato per lo stage e ha visto subito che questo attaccante di un metro e 70 non è uno dei tanti: ha un dribbling esplosivo, salta l’uomo con facilità, segna, fa segnare e mette i suoi educatissimi piedi al servizio del cervello. Così, come ha fatto Enzo Bearzot con lui, lo ha fatto esordire in nazionale all’età dell’esame per la patente. Uno dei suoi modelli è l’attaccante inglese del Manchester City Raheem Sterling, come lui figlio di migranti, come lui un giocatore che può svariare indifferentemente su tutto il fronte offensivo. È probabile anche che, da agosto, la serie A abbia un nuovo protagonista: tante, infatti, sono le squadre che gli hanno messo gli occhi addosso, e non solo in Italia. Uno che lo conosce bene come il coordinatore delle nazionali giovanili della federazione, Maurizio Viscidi, assicura che è pronto per il calcio dei grandi, come del resto ha già dimostrato nel campionato svizzero. Anche perché, a differenza di molti suoi coetanei, Willy Gnonto ha avuto una maturazione biologica precoce. Ma non solo: tutti i suoi tecnici lo considerano un ragazzo serio e intelligente, si è sempre fatto ben volere in tutti i gruppi di cui ha fatto parte. «Visto che non è molto alto - racconta Viscidi - capita spesso che incontri le gomitate dei difensori avversari: una volta, in una partita dell’under 16, un colpo gli fece perdere un dente. Lui lo raccolse, lo portò al fisioterapista e tornò a giocare, dicendo che al dente ci avrebbero pensato dopo la partita...».
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..