l'editoriale
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07 Ottobre 2022 - 08:37
Angel Di Maria, Juventus (Depositphotos)
Una Juve benedetta da Di Maria, vero crack di una squadra che - seppur contro il Maccabi Haifa, per di più messo in difficoltà dal digiuno per lo Yom Kippur, mica il Real Madrid - ha ritrovato la vittoria e anche dei momenti di brillantezza. Una gioia, però, che durerà poco, visto che il Fideo contro il Milan non ci sarà, dovendo ancora scontare una giornata di squalifica per il cartellino rosso rimediato contro il Monza. «Dispiace tanto - ha detto ai microfoni di Sky -, ma la squalifica me la sono meritata. Sono molto pentito per quello che è successo (una gomitata all’avversario, ndr), è stata una mancanza di rispetto verso il club, i compagni e verso me stesso. Ma sono umano, a volte succede, cercherò di non ripeterlo mai più».
E se lo augura Max Allegri, ma di certo anche Vlahovic, che l’altra sera gli ha di nuovo lucidato la scarpa dopo l’assist al bacio, uno dei tre della partita, talmente efficaci da far fare una doppietta persino a Rabiot: «Cerco sempre di fare il mio lavoro, quello che mi rende felice, cioè fare assist. Per me è più importane che segnare, mi dà piacere servire i miei compagni e renderli felici. Dobbiamo lavorare in questo senso per segnare più gol, creare più opportunità e segnare quelle che creiamo. Ma a livello personale non fa differenza, l'importante è a livello di gruppo. Abbiamo fatto un ottimo lavoro e una bella partita. Ho aiutato la squadra a vincere, con questa mentalità, è la seconda vittoria di fila e seconda di fila con tre gol; è una cosa importante. Abbiamo lottato per cambiare il risultato». Quanto al ritorno, «il Maccabi è una squadra che ha fatto bella partita anche col Psg, creando tanto. Ha giocatori importanti. Nel ritorno dobbiamo fare attenzione ai contropiedi».
Come se lo avesse ascoltato, ecco Massimiliano Allegri: «Non si può giocare come nell'ultimo quarto d'ora: dovevamo chiuderla prima, dovevamo essere più efficaci. Il finale di gara ci serve per tenere le antenne basse, dobbiamo gigioneggiare di meno ed essere più cattivi e siamo consapevoli che martedì sarà tutta un'altra partita: i tifosi li spingeranno molto, dovremo vincere e poi vedremo cosa saremo in grado di fare a Lisbona».
Fa festa anche Rabiot, come detto, alla seconda doppietta in carriera e improvvisamente con sprazzi del giocatore che solo Allegri, al momento, è convinto possa essere: «Sono contento per le due reti, possono aiutarmi molto - dice il francese in conferenza stampa - anche se ho sempre giocato bene: in Italia si parla solo dei gol, l'importante era vincere e ne avevamo bisogno». I bianconeri sembrano aver svoltato dopo la sosta con due successi di fila con sei gol all'attivo: «Ci siamo parlati, sapevamo che alla Juve non si può giocare come stavamo facendo - spiega Rabiot - e adesso abbiamo ritrovato compattezza, voglia di vincere e un atteggiamento: ci mancano ancora Pogba e Chiesa, potranno darci una grande mano».
Intanto, sabato c’è il Milan a San Siro, furente per la batosta presa a Londra. E invece di Di Maria ci sarà Locatelli.
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