Cerca

Da Juric al figlio Ayden: i segreti della rinascita del “nuovo” Karamoh

karamoh toro yt

Dall’Udinese al Bologna, il Toro è tornato a vincere un mese dopo l’ultima vittoria. I due successi hanno in comune il risultato, sempre 1-0, e pure il marcatore: Karamoh aveva abbattuto i friulani ed è stato decisivo anche contro i rossoblu. E sta diventando una piacevole costante, dal momento che tra febbraio e oggi, ha messo il proprio sigillo in quattro delle sei partite totali. Il classe 1998 rappresenta un’altra vittoria di Ivan Juric, che però divide i meriti con il ragazzo stesso: «Non l’ho fatto giocare per diversi mesi e lui non ha mai mollato, le sue reti nascono dal suo incredibile opportunismo» le parole dell’allenatore per spiegare il magic moment dell’ivoriano con cittadinanza francese. La media gol, poi, sta diventando quella di un attaccante vero: tra campionato e Coppa Italia ha collezionato 462 minuti spalmati su 14 presenze e quattro gol all’attivo, vuol dire una rete ogni 115 minuti in campo. Nessuno ha fatto meglio di Karamoh, anzi del nuovo Karamoh. E adesso si prospetta un futuro sempre più granata.

Rinnovo più vicino Era arrivato l’estate scorsa dal Parma nelle battute finali di calciomercato, l’operazione non convinse particolarmente la piazza e l’opinione pubblica. Il ragazzo cresciuto tra RC France e Caen non aveva mai brillato, nemmeno durante l’esperienza in Italia con l’Inter e durante il ritorno in patria al Bordeaux. Poi due anni in Emilia, tra il 2019 e il 2021, e il nuovo trasferimento in Turchia al Fatih Karagumruk. Non spacca da nessuna parte, decide di ripartire dal Toro e dopo i primi mesi passati in panchina, ora sta sfruttando al meglio le occasioni tra l’infortunio di Vlasic e la flessione di Radonjic. Il contratto annuale può essere prolungato, anche perché il club di via Arcivescovado ha la prelazione e può esercitare il diritto. E Karamoh a Torino si trova bene, lui che vive vicino al verde del parco del Valentino e che non ama la vita mondana. Quando ha un paio di giorni liberi raggiunge la famiglia a Parigi, là ci sono gli affetti e il piccolo Ayden, il figlio che da poco ha compiuto quattro anni. Il loro rapporto speciale, lo testimoniano le tante foto insieme sui social e il tatuaggio con la scritta “Ayden” che ha sull’avambraccio destro. Si è già tolto la soddisfazione di segnare in un derby, anche se un gol inutile, e adesso il prossimo passo è portare in alto il Toro. Più dell’8° posto.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.