Andrea Scarpa l'Immortale: «Credete sempre nei vostri sogni»

Andrea Scarpa ce l’ha fatta: sul ring del PalaBlu di Moncalieri si è preso l’ennesima cintura, il titolo del Mediterraneo Ibf per i superleggeri che era vacante. E ora, a trentacinque anni compiuti, il pugile-dj sogna un’altra chance: «Puntiamo al titolo dell’Unione Europea o all’Europeo, in fondo mi manca solo quello - ha detto a fine match, dopo aver sfoggiato tutte le cinture conquistate -. Ma ora si torna in palestra, perché ci sono ancora tante cose da fare».

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Una vittoria niente affatto scontata, quella di sabato sera, dopo una bruciante serie di frustrazioni e dopo, sue parole, alcuni incontri titolati saltati nel periodo pandemico. Ma come ha detto lui, sui suoi profili social ieri mattina, «Scarpa l’Immortale, mi hanno soprannominato. E la cosa mi garba parecchio». E poi: «Sognate sempre non mollate mai e fate tutto ciò che è possibile per realizzare i vostri sogni».

E lui l’ha fatto, anche se in un match che non è stato certo qualcosa che passerà alla storia per pathos o per tecnica pugilistica da parte di entrambi: il romano Cristian Malvitano gli rendeva quasi dieci anni, ma tra la maggiore altezza e la freddezza, Andrea ha controllato l’incontro, nonostante le ripetute scorrettezze dell’avversario, che in diverse occasioni l’ha colpito alla nuca durante i clinch. Fino al settimo round, quando Scarpa era chiaramente in vantaggio ai punti: Malvitano ha cominciato a lamentare un fastidio al gomito destro, fino a che ha gettato metaforicamente la spugna. A quel punto Andrea Scarpa si è aggiudicato l’incontro per Ko tecnico.