La Juve aspetta Rabiot: è la settimana chiave, c'è il piano B

E’ ancora tutto aperto, alla Continassa c’è attesa di capire quale sarà la decisione definitiva di Adrien Rabiot. La proposta di rinnovo è già stata recapitata al francese: un altro anno in bianconero con lo stesso ingaggio del contratto che sta per finire, quindo con uno stipendio che si aggira intorno ai sette milioni di euro. Il tecnico Massimiliano Allegri sta spingendo molto per ricevere il “sì” dal suo pupillo, uno dei migliori marcatori della stagione che si è appena conclusa con addirittura undici reti all’attivo. Quello che poteva fare la società, lo ha fatto: l’offerta è di quelle particolarmente ricche, da vero e proprio top player, nonostante il periodo complicato delle casse dal momento che l’anno prossimo mancheranno anche gli introiti della Champions League.

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Ora dipende tutto da Rabiot stesso, che potrà dedicarsi completamente alla risposta definitiva. Chiuderà gli impegni stagionali sfidando la Grecia con la sua Francia, nelle prossime ore si confronterà con la mamma-procuratrice Veronique per valutare l’offerta della Juve e le altre che ha sul piatto. In Inghilterra scommettono sul Newcastle, in Francia credono in un ritorno al Paris Saint Germain, alla Continassa si respira un cauto ottimismo: la situazione, di conseguenza, è tutt’altro che chiara.

La dirigenza bianconera, invece, sa benissimo cosa fare nel caso in cui il centrocampista rispondesse “picche”. Il sogno rimane sempre Sergej Milinkovic-Savic, il serbo diventerebbe il primo obiettivo sulla lista del nuovo direttore sportivo Giovanni Manna. Già da tempo il classe 1995 è finito in orbita juventina, ma questa volta la situazione è diversa: il suo contratto non è mai cambiato, la scadenza rimane fissata a giugno 2024. E il patron biancoceleste Claudio Lotito sarà costretto a monetizzare in questa sessione di mercato se non vorrà perderlo a zero (o quasi) a gennaio. La Juve è pronta all’assalto per Milinkovic-Savic, potrebbero anche bastare una quarantina di milioni di euro. Ma prima aspetta Rabiot: a conti fatti, l’uno esclude l’altro.

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