Fallimento Italia, le donne tornano a casa. Il ct Bertolini al capolinea

La delusione è enorme. La spedizione italiana ai Mondiali di Australia e Nuova Zelanda si è rivelata un fallimento. L’obiettivo minimo della squadra guidata da Milena Bertolini, arrivata al passo d’addio, era la qualificazione agli ottavi di finale, dopo i quarti raggiunti nel 2019 in Francia, e per centrarlo non sarebbe neppure stata necessaria una grande impresa, dal momento che, grazie alla vittoria della Svezia per 2-0 sull’Argentina nell’altra gara del Gruppo G, sarebbe bastato un pareggio contro il Sudafrica. Invece le Banyana Banyana, che occupano il 54° posto nel ranking Fifa e non avevano mai vinto in una rassegna iridata, si sono imposte per 3-2 e hanno passato il turno.

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Al Regional Stadium di Wellington la gara si era incanalata nel verso giusto, perché all’11’ la juventina Beccari era stata atterrata in area e l’altra bianconera Caruso aveva trasformato il calcio di rigore. Al 32’, però, Orsi, schierata titolare al posto di Salvai, ha confezionato un clamoroso autogol, effettuando un retropassaggio al portiere Durante che si è insaccato. Al 67’ Magaia ha portato in vantaggio le sudafricane e al 74’ ancora Caruso ha siglato il 2-2. La rete decisiva è arrivata al 92’ per merito di Kgatlana e ha condannato l’Italia.

«Mi spiace molto - spiega Bertolini - perché abbiamo lavorato duramente per passare il girone e non ci siamo riuscite. Non credo che a questo gruppo mancasse l’intesa, è nato un po’ di timore nel corso di questa competizione e i cinque gol subiti con la Svezia ci hanno tolto certezze. Anche il gol che abbiamo preso oggi ci ha fatto paura». Il tecnico non rinnega le sue scelte:«Penso che queste siano le atlete migliori, ho schierato chi doveva giocare. Questa Nazionale avrà un buon futuro e le giocatrici che hanno disputato questo Mondiale getteranno le basi per costruire il prossimo ciclo». Il suo contratto scadrà il 31 agosto e questa amara sconfitta segna la chiusura dei sei anni sulla panchina azzurra. «Non ha importanza il mio futuro - afferma Bertolini - ma quello del movimento. Mi auguro di aver lasciato un’eredità per chi verrà dopo, con questa squadra giovane». «Non era ovviamente - commenta Arianna Caruso, centrocampista della Juventus Women - quello che volevamo e sognavamo. Dovremo analizzare tutto quello che è successo e ripartire. Credo in questo gruppo e credo nella nostra forza. I due gol contano ben poco, perché non ci hanno portato al passaggio del turno».