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MOTOGP

Pecco c'è, ma Martin ora crede nella rimonta: la situazione

Bagnaia ha 36 punti di vantaggio, il suo principale rivale prova l'assalto già nel Gp d'India

Pecco Bagnaia

Pecco Bagnaia deve guardarsi dal ritorno di Martin

«Partiamo un po’ da lontano, ma alla fine arriviamo sempre». La prende con filosofia Pecco Bagnaia dopo la prima giornata di prova in vista del GP d’India. Pista nuova per tutti e il suo approccio è stato quello solito quando deve prendere le misure. Relativamente lento nella prima sessione, ha piazzato il tempo quando serviva, in modo da entrare nella Q2 e togliersi ogni pensiero, anche se Jorge Martin gli ha acceso un campanello rosso in testa.

Come era lo scorso anno con Enea Bastianini quando il romagnolo con la Desmosedici andava forte quanto lui, adesso succede allo spagnolo che crede realmente nella rimonta. E così ha chiuso la prima giornata secondo, battuto per questione di millesimi (8 in tutto) da Luca Marini con l’altra Ducati del Team VR46, mentre Pecco è a 498 millesimi. Lo spagnolo, reduce dalla doppietta di Misano, ha inviato un messaggio chiaro a tutti. Ci sono ancora 36 punti di margine per il chivassese, ma la serenità di Martin è la sua arma vincente e sabato sarà una bella lotta sia per la pole, dalle 8.15 italiane, che per nella Sprint al via dalle 12. Bene le Aprilia, con Aleix Espargaro terzo e Maverick Viñales sesto ma anche le Ducati di Marco Bezzecchi quinto e Johann Zarco nono.

«I problemi più grossi li abbiamo risolti – ha chiosato Bagnaia – e ora definiremo i dettagli. In generale comunque sono soddisfatto del lavoro». L’unico nome inatteso, anche se pare un paradosso, è quello di Marc Marquez, che si è piazzato quarto sfruttando le scie giuste. Sulla carta un’ottima notizia ma lui ha già deciso di chiudere per sempre questa parentesi della sua vita. Sono sempre più insistenti le voci di un suo addio anticipato alla Honda già a fine anno, costi quel che costi. Un cambio di vita importante dopo 11 stagioni in Honda. Ma le prospettive della Desmosedici al Team Gresini, al fianco di suo fratello Alex, mai come oggi sono concrete. Ma quella è una squadra clienti, difficile che resti più di un anno.

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