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MOTOGP

C'è la novità India, Pecco e i ricordi con Martin: "Giocavamo insieme alla play"

Circuito inedito per i piloti delle due ruote, mentre Bagnaia cerca la forma migliore: "Non sono al top"

Pecco Bagnaia

Pecco Bagnaia si prepara per il gp in India (foto da Facebook)

Una maratona che vale anche un Mondiale. Nelle prossime sei settimane la MotoGP sarà in pista per cinque volte, cominciando dalla novità dell’India. Una pista sconosciuta a tutti, che la Formula 1 ha praticato per 3 anni prima di abbandonarla senza grossi rimpianti. Ora però ci riprova Dorna e tutti partiranno da zero, anche la Ducati che sta dominando la stagione.

I giorni di pausa dopo il weekend di sofferenza pura a Misano hanno fatto bene a Pecco Bagnaia, ma nemmeno lui in realtà sa come reagirà il suo corpo: «Come sto? Il lunedì dopo la gara di Misano è stato difficile, ero stanco. Abbiamo lavorato molto per essere qui al 100%. Non sono al massimo, perché serve tempo per recuperare e mi sono preparato per la gara. Mi sento certamente meglio rispetto a Misano. Per ora ho fatto solo due giri di pista, il layout è diverso. Sarà interessante provarla. Ho fatto un giro con gli uomini della Safety Commission e hanno cercato di spiegarmi tutto, per loro ci sono le condizioni per gareggiare in sicurezza».

Per lui sarà un ritorno al passato perché in Moto3 ha gareggiato con una Mahindra, marchio indiano per eccellenza: «Se consideriamo i piloti che sono passati dalla Mahindra, hanno tutti fatto risultati incredibili, è stata un’ottima scuola. Sono orgoglioso di aver fatto parte di questa famiglia e dico sempre che è stato il miglior team di Moto3 dove poter crescere». Allora al suo fianco c’era Jorge Martin che adesso viaggia a 36 punti dal chivassese: «La lotta con lui? In Moto3 avevamo un rapporto un po’ strano. Dormivamo nella stessa stanza, giocavamo in F1 e MotoGP alla PlayStation. Il nostro rapporto si è basato sul rispetto, sappiamo esattamente il nostro potenziale e sono sicuro che ci sarà sempre una lotta corretta». Il prossimo anno arriverà anche un altro suo amico, Franco Morbidelli, nella famiglia Ducati: «Si merita questa possibilità, gli ultimi anni di Yamaha non sono stati ideali».

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