Toro, Zapata e quell'esultanza speciale: "Ecco come è nata..."

Finalmente un attaccante in gol, finalmente Duvan Zapata. Era dal 21 maggio scorso - Toro-Fiorentina per l’esattezza - che un centravanti granata non timbrava il cartellino in una partita, ufficiale o amichevole che fosse. Da allora, dalla rete messa a segno da Sanabria, sono trascorsi 126 giorni. L’assist per il gol era passato dallo stesso spicchio di campo; cross di Buongiorno dalla mancina per l’accorrente Sanabria. Questa volta è toccato a Karamaoh crossare e a Zapata incornare di prepotenza per il gol del pareggio: «Sono contento - ha detto il colombiano commentando la sua prima rete in maglia granata -, volevamo i tre punti, ma almeno non abbiamo perso. Bellissimo segnare nel nostro stadio. È un punto molto importante, la Roma è forte: se non riesci a vincere in questi casi l’importante è non perdere. L’esultanza mimando il toro è l’idea di un mio caro amico».

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«Il Toro è un gruppo ambizioso - ha continuato l’ex Atalanta - che lavora tantissimo per arrivare pronto a queste partite. È il salto di qualità che dobbiamo fare». Intanto Zapata avrebbe potuto indossare proprio la maglia dei giallorossi in estate: «Sono stato vicinissimo ai giallorossi in estate, ma il calcio è così - ha raccontato -. Adesso però sono orgoglioso di indossare la maglia granata». Mercoledì sera sarà già tempo di voltare pagina e di pensare all’altra squadra della Capitale, la Lazio: «Arriviamo da una partita molto fisica - ha sottolineato -, dobbiamo recuperare energie ma lo faremo. Juric può contare su tutti, ci faremo trovare pronti». A proposito di condizione fisica: «Mi sento sempre meglio con il passare dei giorni - ha aggiunto -, è importante conoscere bene i miei compagni e sapere esattamente cosa mi chiede Juric». Nel finale è entrato anche Sanabria: «Con lui - ha concluso - la situazione è simile a quella di Bergamo. Possiamo essere una soluzione o un’alternativa».

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