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Lo scandalo del calcio
15 Ottobre 2023 - 11:00
Il caso di Nicolò Fagioli, il primo calciatore coinvolto nell'inchiesta sulle scommesse illegali nel mondo del calcio, continua a rivelare nuovi dettagli, dettagli che emergono da chat sul suo telefonino e ora in possesso degli investigatori della Procura di Torino. Secondo quanto riportato da Open, sembra che la sua ludopatia non fosse affatto un segreto. Almeno un membro dello staff tecnico del club torinese era a conoscenza di questa situazione, anche se non si tratta dell'allenatore Massimiliano Allegri, insieme a due compagni di squadra. Chat tra Fagioli e lLeonardo Bonucci sembrano confermare che l'ex capitano bianconero fosse al corrente della malattia di cui soffriva il compagno di squadra, sebbene non ci siano prove che egli stesso avesse partecipato alle scommesse su siti illegali.
Le sanzioni per i compagni di squadra
Nel corso delle chat analizzate dalla procura di Torino, emergerebbero i nomi di altri due giovani e stranieri giocatori della Juventus che erano a conoscenza della situazione di Fagioli ma che hanno mantenuto il silenzio. Questo atteggiamento rischia di costare loro molto caro. La giustizia sportiva della Federcalcio sta seguendo il caso in parallelo all'inchiesta penale. Secondo il codice federale, chiunque venga a conoscenza di un giocatore o una società coinvolta in scommesse ha l'obbligo di informare immediatamente la procura federale. La sanzione minima per chi non rispetta questa regola è una squalifica di 6 mesi.
Il precedente di Conte
Un precedente noto riguarda Antonio Conte, che quando allenava la Juventus, fu squalificato dalla giustizia sportiva proprio per "omessa denuncia" riguardo a un presunto tentativo di combine tra i giocatori del Siena, che lui all'epoca allenava, e quelli dell'Albino Leffe. In questo caso, nel processo penale, era stato totalmente prosciolto da ogni accusa.
Altri giocatori coinvolti
Nell'inchiesta sulle scommesse illegali, sono emersi altri nomi noti, tra cui l'ex Milan Sandro Tonali e l'ex Roma Nicolò Zaniolo. È stato confermato che entrambi hanno scommesso su siti illegali. Tuttavia, resta da chiarire se le loro attività si siano limitate effettivamente al casinò online, poker e blackjack, come sostengono. Nel frattempo, i legali di Nicolò Fagioli, che ha già parlato con i pubblici ministeri, stanno cercando la migliore strategia per affrontare il caso. L'obiettivo rimane quello di patteggiare una pena che permetterebbe di dimezzare la pena minima prevista dal codice di giustizia sportiva: 3 anni di squalifica. Infine, ci sono gli allibratori coinvolti nell'inchiesta, che solo con Fagioli hanno incassato più di un milione di euro in scommesse illegali, trattenendo il cinquanta per cento dei profitti.
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