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Dal cuore di Torino alla cima del mondo: Etinosa Oliha difende il titolo mondiale in Germania

Il 25enne di origini nigeriane vola in Germania dove sabato affronterà Faton Vukshinaj

 Dal cuore di Torino alla cima del mondo: Etinosa Oliha difende il titolo mondiale in Germania

Il 25enne di origini nigeriane Etinosa Oliha

Il pugilato tricolore ha trovato il suo uomo di riferimento in un giovane torinese. Il 25enne Etinosa Oliha, di origini nigeriane, che vive e si allena ad Asti, alla Skull Boxe Canavesana, con il maestro Davide Greguoldo, è, infatti, attualmente l’unico campione mondiale italiano. Ha conquistato il titolo Ibo dei pesi medi a inizio luglio, superando ai punti, con verdetto unanime, il cileno Julio Alamos e ottenendo la diciottesima vittoria in altrettanti match disputati, e sabato sera a Rietberg, in Germania, lo difenderà per la prima volta. Affronterà, sulle dodici riprese, il 32enne svizzero-kosovaro Faton Vukshinaj, anche lui imbattuto, con all’attivo sedici successi e due pareggi e con alle spalle parecchie esperienze di kickboxing. In terra tedesca “El Chapo” ha trovato un po’ il suo quartier generale, da quando ha firmato un contratto con la Agon Sport.

«Vukshinaj - spiega Greguoldo - è un ragazzo solido, che viene sempre avanti, alla ricerca dello scambio. È un fighter e, se ha il tempo di organizzarsi, è capace di piazzare dei colpi precisi e con una buona potenza. La sua boxe è abbastanza lineare e ritengo che Eti sia dotato di una tecnica migliore e abbia un repertorio più vario, essendo sia in grado di lavorare dalla media distanza sia di accettare il corpo a corpo. Sarà un match intenso dal punto di vista fisico e dovremo essere pronti a una battaglia». Oliha è tirato a lucido e intenzionato a dare il massimo, dopo un mese e mezzo di attività atletica e tecnico-tattica svolta nel training camp di Palma di Maiorca: «La preparazione è andata benissimo e non vedo l’ora di combattere. Vukshinaj sarà un avversario insidioso e mi sono allenato prima di tutto per gestirlo tecnicamente e poi, eventualmente, per intensificare le mie azioni offensive. Sono pronto a fronteggiare qualsiasi situazione e anche a reggere l’impatto di una sfida che potrebbe essere lunga. Sono molto fiducioso e vivo questa difesa come un trampolino di lancio verso obiettivi ancora più prestigiosi. Sogno i ring americani e il mio preferito è l’Mgm Grand Las Vegas».

Da quando è campione la sua vita è un po’ cambiata. «Mi riconoscono di più per strada - racconta Eti - e soprattutto i ragazzini mi fermano e mi fanno domande. Mi piace il rapporto con i più giovani e quando i nostri dilettanti fanno sparring, ogni tanto do loro qualche consiglio. Dopo il titolo si sono anche avvicinati nuovi sponsor, che in uno sport come il nostro, sono importanti». In palestra il movimento si è intensificato. «Sono arrivati nuovi ragazzi - afferma Greguoldo - e mi hanno cercato anche degli atleti già affermati come Yuri Farkas, che pratica la kickboxing e ha appena vinto a Oktagon. Per la parte pugilistica lo seguo io».

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