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Giulio Gaetani, spadista d'oro: il bronzo a Vancouver corona un sogno

Il classe 2000: "Questo terzo posto aumenta le mie quotazioni in chiave azzurra". E magari anche le possibilità di andare all'Olimpiade di Parigi

Giulio Gaetani, spadista d'oro: il bronzo a Vancouver corona un sogno

Giulio Gaetani insieme al tecnico azzurro e torinese Chiadò

Che fosse un vincente a livello internazionale si era già capito negli anni dell’attività giovanile. Ora lo spadista Giulio Gaetani ha dimostrato di essere super competitivo anche a livello assoluto e nella tappa di Coppa del Mondo di Vancouver ha conquistato la medaglia di bronzo. Il classe 2000 è nato a Lecce e da otto stagioni si allena all’Accademia Scherma Marchesa del presidente Michele Torella. «Questo risultato - racconta - per me era un sogno e sono felice che sia diventato realtà. Ho vissuto una giornata incredibile e quasi perfetta. Il girone non era andato benissimo, però fin dalla prima diretta ho tirato ottimamente e questo mi ha dato la fiducia per proseguire. Nei primi due turni ho battuto per 15-14 e 14-13 gli israeliani Cohen e Freilich. L’assalto che mi è piaciuto di più è stato quello degli ottavi, in cui ho battuto per 15-10 Davide Di Veroli (campione europeo e argento mondiale, ndr), un po’ la mia bestia nera. Ci conosciamo da moltissimo tempo ed erano sei anni che, fra gare e allenamenti, la spuntava sempre lui. Ho sfatato un tabù».

L’avversario per salire sul podio era il francese Bardenet: «Siamo stati vicini fino all’8-8 e poi ho piazzato sette botte di fila. In semifinale l’altro transalpino Midleton è stato bravo e ha meritato il successo, come poi d’imporsi in finale. Peccato, perché avrei potuto impostare il confronto in maniera diversa. Un po’ forse ero anche appagato per la prima semifinale in Coppa del Mondo. Mi dispiace e spero che sia un buon insegnamento per il futuro. Questo terzo posto aumenta le mie quotazioni nelle gerarchie azzurre, non vuol dire che farò le Olimpiadi (la squadra in Canada si è classificata seconda e ha ottenuto la qualificazione a Parigi 2024, ndr), però rafforzo la mia posizione, subito alle spalle dei primi quattro». A fianco di Giulio c’era Dario Chiadò, che lo ha seguito per anni alla Marchesa: «Era molto contento, lui ora è il ct della Nazionale, ma per me rimane il mio maestro, con cui ho fatto lezione per lungo tempo. È stato bello condividere questo bel traguardo, che ovviamente mi auguro sia un punto di partenza».

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