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dopo partita

Toro, Juric all'attacco: "Parte dei tifosi non ha lo spirito Toro"

Il rammarico del tecnico granata al termine della partita contro la Salernitana: "E' mancata la qualità nell'ultimo passaggio"

Il tecnico del Torino Ivan Juric

Il tecnico granata Ivan Juric

Ivan Juric al termine della partita ha parlato così della sfida pareggiata contro la Salernitana: "Siamo partiti molto bene, dopo è diventata molto dura. La squadra era sul pezzo. Ci è mancata più qualità là davanti per portare a casa i tre punti, una vittoria a cui tenevamo molto". "Non è facile trovare spazi con le squadre così chiuse - ha continuato l'allenatore nato a Spalato -. Il mio rammarico riguarda i primo 10,15 minuti...Dove abbiamo fatto quello che avevamo preparato e dove è mancato l'ultimo passaggio in zona gol".

Poi con la difesa salernitana arroccata è diventato tutto più complicato, perché loro avevano il tempo di schierarsi: "Da dietro uscivi palla al piede, gli spazi si chiudevano - l'analisi di Juric -, penserò a cambiare. E' da vedere, da ragionare. Abbiamo sbagliato qualche ultimo passaggio. Là potevi fare male e vincere la partita. Con più qualità si poteva fare di più. Sapevo che poteva essere difficile". Da dimenticare la prova di alcuni elementi là davanti, come Vlasic: "A Cagliari ha funzionato benissimo, contro l'Atalanta ha funzionato benissimo - ha sottolineato l'allenatore -. Oggi è andata male. Lui è importantissimo per noi. Oggi oggettivamente non ha fatto una buona gara. Tornando a noi, la squadra è solida e dà la sensazione di non concedere molto sul campo". Intanto Bellanova dice che il Toro può diventare la nuova Atalanta: "Un bel complimento per me? Nella vita di allenatore ho avuto sempre grandissimi rapporti con i calciatori - ha concluso Juric -, in questo momento la squadra mi piace sempre di più. Un ambiente bellissimo di lavoro, anche dal punto di vista umano. I giocatori si sentono sempre più sicuri e protetti. Dobbiamo continuare così". 

Dopo l'intervento ai microfoni di Sky, le parole del tecnico in conferenza stampa: "Oggi è’ stato fantastico, c’era un bell’ambiente - ha dichiarato a proposito dei 25mila spettatori presenti sugli spalti -. Ma abbiamo fatto tante gare con lo stadio mezzo vuoto. Il Toro deve avere un ambiente così, il Toro è una cosa speciale e non si basa sui risultati. Per due anni e mezzo, togliendo un mese di cui mi assumo le colpe, avete sempre visto un Toro top e vorrei che si apprezzasse come quando a Genova c’è stato Zapata che ha esultato per aver fermato un contropiede, quello è un simbolo Toro. C’è una parte di pubblico che non ha lo spirito Toro. La mia idea di Toro è che nasci privilegiato, qui c’è una storia magnifica. Oggi per me è stata una bella giornata, la squadra ha mezzo deluso e poteva fare di più ma ci hanno appoggiato fino alla fine. Mi sono ritrovato nel pensiero del cantante, Peyote, qui c’è una certa depressione ma non è così facile: tutti ci spacchiamo il fondo schiena e lavoriamo forte, ma non è apprezzato così tanto. Il mio più grande rammarico è proprio questo, sentire parlare di mediocrità è una tristezza unica“. 

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