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dopo partita
04 Febbraio 2024 - 14:57
Il tecnico granata Ivan Juric
Ivan Juric al termine della partita ha parlato così della sfida pareggiata contro la Salernitana: "Siamo partiti molto bene, dopo è diventata molto dura. La squadra era sul pezzo. Ci è mancata più qualità là davanti per portare a casa i tre punti, una vittoria a cui tenevamo molto". "Non è facile trovare spazi con le squadre così chiuse - ha continuato l'allenatore nato a Spalato -. Il mio rammarico riguarda i primo 10,15 minuti...Dove abbiamo fatto quello che avevamo preparato e dove è mancato l'ultimo passaggio in zona gol".
Poi con la difesa salernitana arroccata è diventato tutto più complicato, perché loro avevano il tempo di schierarsi: "Da dietro uscivi palla al piede, gli spazi si chiudevano - l'analisi di Juric -, penserò a cambiare. E' da vedere, da ragionare. Abbiamo sbagliato qualche ultimo passaggio. Là potevi fare male e vincere la partita. Con più qualità si poteva fare di più. Sapevo che poteva essere difficile". Da dimenticare la prova di alcuni elementi là davanti, come Vlasic: "A Cagliari ha funzionato benissimo, contro l'Atalanta ha funzionato benissimo - ha sottolineato l'allenatore -. Oggi è andata male. Lui è importantissimo per noi. Oggi oggettivamente non ha fatto una buona gara. Tornando a noi, la squadra è solida e dà la sensazione di non concedere molto sul campo". Intanto Bellanova dice che il Toro può diventare la nuova Atalanta: "Un bel complimento per me? Nella vita di allenatore ho avuto sempre grandissimi rapporti con i calciatori - ha concluso Juric -, in questo momento la squadra mi piace sempre di più. Un ambiente bellissimo di lavoro, anche dal punto di vista umano. I giocatori si sentono sempre più sicuri e protetti. Dobbiamo continuare così".
Dopo l'intervento ai microfoni di Sky, le parole del tecnico in conferenza stampa: "Oggi è’ stato fantastico, c’era un bell’ambiente - ha dichiarato a proposito dei 25mila spettatori presenti sugli spalti -. Ma abbiamo fatto tante gare con lo stadio mezzo vuoto. Il Toro deve avere un ambiente così, il Toro è una cosa speciale e non si basa sui risultati. Per due anni e mezzo, togliendo un mese di cui mi assumo le colpe, avete sempre visto un Toro top e vorrei che si apprezzasse come quando a Genova c’è stato Zapata che ha esultato per aver fermato un contropiede, quello è un simbolo Toro. C’è una parte di pubblico che non ha lo spirito Toro. La mia idea di Toro è che nasci privilegiato, qui c’è una storia magnifica. Oggi per me è stata una bella giornata, la squadra ha mezzo deluso e poteva fare di più ma ci hanno appoggiato fino alla fine. Mi sono ritrovato nel pensiero del cantante, Peyote, qui c’è una certa depressione ma non è così facile: tutti ci spacchiamo il fondo schiena e lavoriamo forte, ma non è apprezzato così tanto. Il mio più grande rammarico è proprio questo, sentire parlare di mediocrità è una tristezza unica“.
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