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TONFO GRANATA

Super Zapata non basta: disastro in difesa, il Toro cade ad Empoli. Addio all'Europa?

Il colombiano fa un'altra doppietta, ma a decidere il 3-2 è l'ex Niang. Juric, quanti pasticci con i cambi

Il Torino perde ad Empoli dopo un pazzo 3-2

Il Torino perde ad Empoli dopo un pazzo 3-2

Zapata si carica il Toro sulle spalle con una doppietta, ma là dietro fanno i disastri: i granata ne prendono tre ad Empoli, per l’Europa è un’altra frenata che rischia di essere decisiva. Vanja è di nuovo incerto, Tameze lascia troppo spazio ai suoi dirimpettai e Bellanova combina la “frittata” al 94°, così il Toro resta incompiuto nonostante uno Zapata quasi commovente.

Juric conferma di non pensare al derby e schiera titolari tutti i centrocampisti che ha: Tameze fa il braccetto, Ricci gioca insieme Linetty nonostante la diffida e l’unica sorpresa è rappresentata da Vojvoda a sinistra, mentre Sanabria torna dal primo minuto a far coppia con Zapata. In tribuna c’è anche il commissario tecnico della Nazionale Luciano Spalletti, protagonista di grandi abbracci in tribuna con il presidente Urbano Cairo e il direttore tecnico Davide Vagnati. Il Toro ha grandi numeri in avvio avendo subito appena sei reti nei primi 45 minuti, eppure la trasferta a Empoli diventa immediatamente in salita: al 6’ Cambiaghi si mette in proprio e dalla sinistra rientra in mezzo, poi calcia potente e sorprende Milinkovic-Savic. Nicola festeggia, Juric si sgola con i suoi perché creano soltanto tre occasioni con Sanabria, ma senza tenere grandi ritmi di pressione e di manovra.

La ripresa è completamente pazza, Zapata la pareggia al 60° e la partita sembra prendere l’inerzia granata. Nicola azzecca tutti i cambi, Juric li attarda e fa confusione inserendo soltanto Okereke come carta offensiva. Nel momento migliore del Toro, Cancellieri riporta avanti l’Empoli, Zapata lo riprende al 91° ma all’ultimo respiro l’ex Niang sfrutta la dormita di Bellanova per il 3-2 definitivo. Nicola si prende la rivincita sulla sua vecchia squadra prima da giocatore e poi da allenatore e fa un triplo salto verso la salvezza, Juric non sfrutta il tonfo della Lazio nel derby contro la Roma e ora ci sarà la sua di stracittadina, sabato prossimo contro la Juventus.

Ma perdere una partita così, contro una squadra che non vinceva da un mese e mezzo ed era reduce quattro sconfitte di fila senza reti all’attivo, rischia di essere davvero il segnale della resa definitiva nella corsa all’Europa. In questa settimana al Filadelfia bisognerà lavorare più sulla testa che sulle gambe.

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