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Sportegolando

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George Weah

SPETTACOLO

«In rossonero ho vissuto cinque stagioni fantastiche. Da avversario lo guardavo, lo ammiravo, ricordo bene quella finale di Champions persa con l’Ajax. Nel Milan c’era ancora Van Basten, che poi mi fece l’onore di lasciarmi la sua maglia numero 9. L’Italia era la nazione di riferimento, tutti volevano venire da voi e fui io a scegliere, anche se sarei potuto andare altrove. Sognavo mi chiamasse la Juve, ma come avrei potuto dire di no al Milan che in quegli anni era uno spettacolo? È andata così e non si può dire che mi sia andata male».
George Weah e l’Italia, una soddisfazione e un rimpianto


GRANDINATA

«Penso sia giusto chiedere scusa ai nostri tifosi, non siamo stati degni dello stadio dove siamo e della gente che è venuta a vedere uno spettacolo indecoroso. Volevamo fare tutta un’altra partita, non mi sento di dire che abbiamo fatto bene nei primi quattro minuti, anche se abbiamo preso una traversa che non so quanto avrebbe potuto cambiare la partita, perché poi abbiamo preso una grandinata: ogni verticalizzazione era un gol. Nella testa dei ragazzi scatta qualcosa di sbagliato, dobbiamo capire assolutamente che cos’è, per questo motivo da stasera andremo tutti in ritiro fino a data da destinarsi».

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