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Sportegolando

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Ivan Basso

Etica

«Desiderio sfrenato, incontrollabile di vincere tutto. E consapevolezza che con quel metodo avrei potuto realizzare il sogno. Ero cresciuto in quel modo e nulla avrebbe potuto fermarmi, sapevo cosa stava succedendo ma non volevo rendermene conto. Pensavo di essere nel giusto. So cosa ho fatto, riconosco le mie colpe, e mi vergogno. Come quasi tutti all’epoca, non ero educato all’etica della vittoria e della sconfitta, anzi non avevo nessuna etica. Non pensavo certo di essere nel giusto, ma mettevo davanti al giusto ma anche alla mia famiglia la voglia sfrenata di vincere. Per questo oggi l’etica è la prima cosa che cerco nei miei corridori».
(Ivan Basso torna a parlare del suo caso di doping e spiega cosa è cambiato)

RAGIONE

«L'addio di Gassperini? Questi temi li abbiamo sempre affrontati a fine stagione, mai con così largo anticipo. La nostra idea, proprio per il rapporto e l’affetto nei suoi confronti, è quella di rispettare la sua decisione. Se deciderà di non rinnovare, lo capiamo, ce ne faremo una ragione. Abbiamo un contratto e qualsiasi altro tema sarà affrontato a fine stagione. Ci aspetta un finale di stagione con 12 partite, abbiamo la ferma volontà che l'Atalanta giochi senza rimpianti. Abbiamo bisogno di giocare e parlare meno, perché parlando si rischia di alimentare casi in una stagione fin qui ottima e che ha visto l’Atalanta protagonista anche in Europa».
(L'ad dell'Atalanta, Luca Percassi, spegne il fuoco sulle polemiche)

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