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PIANETA GRANATA
27 Febbraio 2025 - 21:13
Cristiano Biraghi (foto LaPresse)
Dai tatuaggi («Quelli che rappresentano la mia famiglia sono i più importanti. Ogni tatuaggio ha un significato, ma sono tutti legati alla famiglia o al mio modo di vedere la vita. Per me, i tatuaggi devono rappresentare qualcosa di profondo, come gli obiettivi che ci si pone e il modo in cui si affrontano le sfide»), alla passione per i vini («che condivido con mio “fratello” Barella», svela), ai calci di punizione. Stiamo parlando dell’ex Inter e Fiorentina Cristiano Biraghi che si è raccontato a tutto campo nella prima chiacchierata da granata: «Ho capito subito cosa vuol dire giocare per questa società, non è da tutti: il mio primo obiettivo è diventare un giocatore da Toro, non semplicemente del Toro». A dirlo è l’ex difensore della Nazionale - uno degli ultimi a sbarcare in casa granata durante il mercato di gennaio - al momento di presentarsi ai canali ufficiali del club granata.
«A Firenze sono stati sette anni intensi, ora sono felice che mi sia capitata questa grande opportunità - ha continuato il laterale - e voglio portare qualità ed esperienza al servizio della squadra: se tutti raggiungiamo questa mentalità, possiamo fare cose importanti». Biraghi aveva già incrociato Paolo Vanoli ai tempi dell’Inter, quando l’attuale tecnico granata era il vice di Antonio Conte in nerazzurro. E proprio Vanoli si occupava della fase difensiva: «All’epoca era un collaboratore di Conte e si dedicava tanto alla fase difensiva, avevamo già un bel rapporto - ha raccontato il classe 1992 - e lo avremo anche adesso: abbiamo la stessa mentalità, lui pretende impegno ed è la base per fare bene. Mi piace molto la sua idea di gioco e penso che si sposa perfettamente con quelle che sono le mie caratteristiche».
Biraghi, inoltre, sogna di segnare un gol anche in maglia granata, magari su calcio di punizione, la specialità della casa: «Spero più che altro che i gol che spero di fare serviranno per la squadra perché se servono per una gioia personale mi interessano relativamente. E se invece servono per un risultato o per dei punti allora lì spero di farli molto presto». A proposito di punizioni, in casa granata è passato il maestro Sinisa Mihajlovic, recordman della Serie A: «Purtroppo - ha detto Biraghi - non ho mai avuto la fortuna di conoscerlo di persona ma l’ho sempre conosciuto sui campi da calcio, mi sarebbe piaciuto molto chiedergli consigli e magari rubargli ancora qualcosa in più sui calci piazzati oltre che guardare i suoi video ma a me piaceva molto per lo spirito, per la tenacia, per la personalità che l’ha sempre contraddistinto e sono contento che venga ricordato per queste sue grandi doti».
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