Tudor come Thiago Motta? L’attacco non segna, Champions in bilico

Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. E’ cambiato l’allenatore, ma quella di mercoledì sera al “Tardini”, è sembrata la stessa Juve di Thiago Motta. Non tanto per quel che riguarda la prima sconfitta maturata da quando Igor Tudor siede sulla panchina bianconera, quanto perché sia con Thiago Motta prima che con Tudor adesso, gli attaccanti continuano a non segnare. Il tecnico croato - orfano per un tempo della fantasia e delle giocate di Kenan Yildiz - ha addirittura rischiato la carta del tandem, schierandoli in attacco in contemporanea dal primo minuto. Detto che la Juventus tutta non ha girato al “Tardini” di Parma, «non ha funzionato niente», il lapidario commento di Tudor, tanto da riuscire a risvegliare l’orgoglio - quello dei Ducali - assopito nei cinque pareggi di fila ottenuti, gli attaccanti continuano a non pungere e neanche a tirare in porta. Kolo Muani si è bloccato al 7 febbraio scorso quando realizzò una doppietta in riva al lago di Como.

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Stesso discorso vale per Vlahovic - uscito per affaticamento muscolare, salterà la partita contro il Monza; a rischio anche la partita contro il Bologna -, visto che il serbo non segna da Cagliari-Juventus, ovvero dal 23 febbraio scorso. E senza i gol degli attaccanti, è bene sottolinearlo, la Champions League diventa un obiettivo difficile da raggiungere soprattutto perché tutta la concorrenza ha vinto e adesso la situazione per la Champions si è capovolta. Locatelli e compagni sono costretti nuovamente a inseguire in quella che ormai è una vera e propria ammucchiata in vista delle ultime cinque giornate: tra il Bologna quarto e la Fiorentina ottava ballano appena quattro punti, ma soltanto una delle cinque contendenti riuscirà ad entrare nella competizione più importante, considerando ormai l'Atalanta con un piede e mezzo dentro. Ecco perché tutto questo rumore intorno alla Juve, che adesso non potrà più sbagliare nulla. E, all'orizzonte, c'è subito la sfida da giocare domenica allo Stadium contro il Monza virtualmente retrocesso, poi il doppio scontro diretto in trasferta sull'asse Bologna-Roma, sponda Lazio.

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