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PIANETA GRANATA

Toro-Cairo e il "balletto" dello stadio: "Acquistarlo? Ecco cosa vi dico..."

Il presidente granata parla del futuro tra stadio, potenziali acquirenti e la sua gestione

Toro-Cairo e il "balletto" dello stadio: "Acquistarlo? Ecco cosa vi dico..."

Il presidente del Torino Urbano Cairo e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo

«Ho visto il sindaco al mio compleanno e non c’è stato modo di parlare dello stadio, ma evidentemente è una cosa che a noi interessa e adesso vedremo di fare tutti i passi giusti. C’è un’amministrazione che sicuramente farà le cose in maniera molto equilibrata, per cui non voglio mettere le mani avanti e dire cose in più. Ovviamente per una squadra di calcio avere uno stadio è una cosa importante e un valore aggiunto». Così Urbano Cairo, presidente del Toro, a margine del Festival della Tv in programma in questi giorni a Dogliani parlando della querelle stadio Olimpico Grande Torino. Ricapitolando, il prossimo 2 luglio, come si è appreso il 21 maggio scorso, cadranno le ipoteche dell’impianto. Un punto di svolta per la società granata, un punto di svolta perché a questo punto si potrebbe fare sotto un compratore, come sperano gli oltre 20mila tifosi che il 4 maggio scorso hanno marciato contro Cairo il 4 maggio scorso.

«Non ho contatti con nessuno che mi abbia dimostrato intenzioni serie relativamente al Torino - ha sottolineato Cairo a tal proposito -. Per il momento mi sembra di essere ancora io il proprietario del Torino Fc. Oggi siamo a 20 anni quasi da quando l’ho preso e non ho ancora nessuno che mi ha chiesto di comprarlo e se lo dovessi vendere lo farei mettendolo nelle mani di persone che siano adeguate e che siano capaci e che abbiano disponibilità economica. Però quello che penso è che qualora lo vendessi lo darei in altre mani in condizioni migliori: l’ho preso dal fallimento quando non c’erano neanche i palloni e da quel momento siamo in serie A da tredici anni», ha aggiunto. Intanto, qualcuno tra il pubblico gli chiedere di vendere il Toro: «Nei 10 anni prima che arrivassi io era stato 6 anni in Serie B, io l’ho comprato dal fallimento e non c’era nulla. Certo non sono competitivo con le prime generazioni del Toro, ma sono certamente meglio della terza», ha detto.

«Oggi abbiamo una squadra che negli ultimi 13 anni ha sempre fatto la Serie A, due volte al settimo posto e due volte in Europa. Abbiamo 15 nazionali o italiani o stranieri. Abbiamo delle strutture, oggi c’è il Filadelfia che quando sono arrivato era chiuso e non c’era alcuna intenzione di intervenire. Abbiamo ora un nuovo centro sportivo per i giovani», ha detto. «In Europa perché altri non avevano i bilanci in regola? Ma non mi sembra una cosa banale avere i bilanci in regola», ha concluso.

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