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PIANETA GRANATA

Toro-Cairo, all'ultimo stadio? Le condizioni (del 2023) dell'editore per comprare l'Olimpico Grande Torino

Via le ipoteche da 34 milioni di euro, può arrivare la svolta per la cessione dell'impianto ai granata o a terzi?

Toro-Cairo, all'ultimo stadio? Le condizioni (del 2023) dell'editore per comprare l'Olimpico Grande Torino

La querelle sullo stadio Olimpico Grande Torino tiene banco nelle ultime ore tra Cairo e il Comune di Torino

In un senso, nel caso in cui lo voglia acquistare (lo stadio), o in un altro, nel caso in cui voglia vendere la società granata, non ci saranno più scuse o ipoteche (da 34 milioni di euro) che tengano per Urbano Cairo. «Lo stadio? Vedremo, ma noi non siamo attori di questa vicenda. Abbiamo il prolungamento per 18 mesi (fino a dicembre 2026, ndr) e poi vediamo. Acquisto? Parliamo di cose che si possono fare, oggi non è possibile». Parlava così il massimo dirigente granata solo il 23 febbraio scorso a proposito della querelle, in atto con il Comune, stadio Olimpico Grande Torino. Ebbene, da ieri, la società granata - almeno sulla carta - non è più spettatrice della vicenda. L’Agenzia delle Entrate, dopo 20 anni, ha infatti comunicato ufficialmente al Comune di Torino l’intenzione di non voler rinnovare le ipoteche che gravavano sull’impianto sportivo dal 2005, tempi di Ciminelli e Romero per intenderci. Una notizia che dalle parti di piazza Palazzo di Città hanno accolto con toni da vittoria.

Ricapitolando: «Non verrà rinnovata l’ipoteca sullo stadio Olimpico Grande Torino, in scadenza il prossimo 2 luglio». «Lo comunica - si legge nella nota divulgata da Palazzo di Città - l’Agenzia delle Entrate Uniriscossioni, rispondendo all’istanza formale con cui, nei mesi scorsi, il sindaco Stefano Lo Russo chiedeva di non rinnovare l’iscrizione ipotecaria ventennale che gravava sul bene, di proprietà della Città di Torino». «Siamo davvero molto contenti - il commento del primo cittadino - che l’Agenzia delle Entrate abbia accolto la nostra istanza. Questa decisione ci consentirà di poter ragionare su nuovi scenari di utilizzo e valorizzazione dello Stadio, che verranno esplorati nei prossimi mesi. L’interesse dell’amministrazione era quello del superamento di questa ipoteca che bloccava di fatto ogni ipotesi di investimento di lungo periodo. Lo stadio Olimpico Grande Torino è il cuore di un più ampio progetto per una città dello sport e questa notizia rappresenta un ulteriore passo avanti verso questo traguardo».

«È davvero una bella notizia - aggiunge l’assessore allo Sport Domenico Carretta - che permetterà di allargare il campo dei ragionamenti sul futuro dello Stadio rispetto alla sola concessione di lungo periodo, aprendo a nuove prospettive finora impossibili. Ringrazio gli uffici comunali del lavoro di questi mesi». Di fatto una mossa per mettere pressione a Cairo, che in compenso, proprio nei mesi scorsi aveva incassato una proroga della locazione di altri 18 mesi (scadrà nel dicembre 2026) alle stesse condizioni di affitto di adesso. Intanto lo sblocco delle ipoteche rende comunque più appetibile l’eventuale acquisto del club granata (più stadio) da parte di un imprenditore o di un fondo interessato.

E Cairo? Intervenuto ieri - nel giorno del suo 68° compleanno - durante la trasmissione “Un Giorno da Pecora” ha parlato di tutto - «faremo una o due cessioni, come fanno tutti», ha annunciato - tranne che di stadio Olimpico Grande Torino. Per questo fanno fede le sue parole del 2023 a proposito dell’eventuale acquisto dello stadio? «Potremmo acquistare l’Olimpico Grande Torino alle stesse condizioni con cui la Juve acquistò l’area dove ha costruito il suo stadio - diceva -. Noi al Torino abbiamo un’interlocuzione col sindaco di Torino; se ci fossero le giuste condizioni, simili a quelle che ebbe la Juventus quando acquistò il Delle Alpi, mi farebbe piacere acquistare il Grande Torino». Questo diceva nel 2023 ma ora? La patata passa a Cairo.

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