Rino Gattuso salvatore della patria? Ecco come la pensano ex Ct ed ex compagni

Non è ancora arrivato - giovedì ci sarà la presentazione a Roma - eppure la sua scelta come neo commissario tecnico della nazionale italiana al posto di Luciano Spalletti già divide. L’Italia non può fallire la terza qualificazione consecutiva ai Mondiali e affidarsi a Rino Gattuso è un grosso rischio. Aldilà della persona, la scelta per il ruolo non ha convinto tutti nel mondo del calcio. Un giudizio che Gianni De Biasi, tecnico di grande esperienza anche nel ruolo di ct sulle panchine delle nazionali di Albania e Azerbaigian, sintetizza perfettamente: «Rino è una persona che ha carattere e determinazione - ha detto l’ex Toro a Radio Anch’io -. Lo ha dimostrato in campo e in panchina. Ma non è solo una questione di personalità. C’è da capire come si sposerà la sua filosofia con i giocatori a disposizione».

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«Rino è perfetto per qualsiasi ruolo», ha detto invece Luca Toni, uno dei compagni del 2006. Ma De Biasi vuole metterlo anche al riparo da aspettative troppo alte: «Gattuso conosce l’ambiente - ha spiegato - ma non è la panacea di tutto». Non solo Gattuso, nelle ultime ore sono circolati i nomi di Prandelli e Bonucci: «La prima domanda che mi faccio è “ma a Rino andranno bene tutte queste persone intorno?” - ha incalzato De Biasi - L’importante è che non siano persone di contorno solo per infiocchettare il regalo. Tante persone possono dare una mano ma possono creare anche confusione, con troppi galli nello stesso pollaio».

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In passato quello di De Biasi era stato un nome in lizza con Ventura: «Sinceramente non sono mai stato contattato dalla Federcalcio - ha detto - Se la Federazione mi contattasse, sarei molto disponibile a dare dei consigli, vista che ho nove anni di esperienza come nazionale». Sorpreso anche l’ex ct Roberto Donadoni: «Sono contento per Gattuso. Essere ct della Nazionale è una cosa importante e grande per chiunque. Rino non ha magari una grandissima esperienza in questi termini, però è una persona collaudata».

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«Conosciamo il temperamento, quello che fa un po’ riflettere è come sia stato gestito l’ultimo periodo - ha aggiunto - Spalletti ancora in panchina senza la sconfitta in Norvegia? Dire così è un po’ riduttivo e brutto. Programmare è una cosa diversa, mi hanno lasciato perplesso le modalità e le tempistiche». Sorpresa Gattuso ct? «Per certi versi sì. L’immagine che tutti abbiamo del ct rimanda a un profilo un po’ diverso, ad esempio il nome di Ranieri calzava in un certo modo. Bisogna recuperare il terreno perduto, perché gli altri continuano a crescere e noi rimaniamo indietro. Il passato non garantisce nulla, solo il presente può regalarci un futuro migliore».